“Una comunità oggi esiste se diviene responsabile nelle scelte che segnano il proprio destino, se ha a cuore la vita di coloro che sono presenti e di quelli che verranno” – è quanto esprime Massimo Valentini a nome del comitato per l’arretramento ferroviario e A14 a margine del recente convegno svoltosi lo scorso 11 ottobre al teatro di Porto San Giorgio – Il tema infrastrutture appare ostico, lontano, ove sembrerebbe impossibile svolgere un ruolo propositivo, sicuramente con tempi di realizzazione lunghi, ma nello stesso tempo è palese che le infrastrutture segnano la vita quotidiana delle generazioni presenti e future, pertanto riteniamo opportuno riassumere le proposte emerse”.
“Oggi la normativa recepisce l’importanza della partecipazione della comunità alle scelte strategiche in tema di infrastrutture, una partecipazione che non può essere fondata su delle opinioni, ma richiede un affronto tecnico delle tematiche, lo studio dei dati che emergono dalla realtà ed un dialogo serrato per fare emergere la soluzione che si impone da questa disanima e che quindi può essere condivisa. Per quanto ci riguarda – chiarisce il presidente della Fondazione San Giacomo della Marca – noi abbiamo dato questo apporto di approfondimento tecnico coinvolgendo gli esperti ed invitando ad un dialogo su questi temi non basato su sensazioni, astratti principi ideologici o tornaconti politici. Le scelte strategiche per alcune decisive infrastrutture sulla dorsale adriatica si stanno facendo oggi, in particolare per la nostra regione si deciderà in questi mesi come verrà realizzata la nuova ferrovia arretrata per AV, AC e treni merci, nonché si deciderà come si interverrà sul tratto autostradale nel sud delle Marche mancante di terza corsia”.
“Ribadiamo la necessità di seguire fedelmente quanto prevede la Legge dei Contratti Pubblici per queste grandi opere infrastrutturali, ovvero la disanima tecnica di varie alternative progettuali secondo il criterio dei “costi/benefici”, il confronto previsto nell’istituto del Dibattito Pubblico e la scelta conseguente della soluzione che si ritiene migliore per il bene comune- prosegue il presidente Valentini -. È necessario procedere alla redazione di tali alternative progettuali essenziali per sfruttare opportunità che si potrebbero aprire nel caso di nuove misure europee tipo PNRR. Nello specifico per l’autostrada esiste solo lo studio per la realizzazione della terza corsia da Porto Sant’Elpidio verso sud che è stato ritenuto troppo costoso, troppo complesso, troppo rischioso, tanto che tale intervento non è stato inserito nel Piano delle Opere di ASPI: tutte criticità che già erano state sollevate in passato coinvolgendo gli esperti delle università marchigiane. Riteniamo pertanto che sia necessario anche lo studio progettuale di una bretella autostradale a 4 corsie da Porto Sant’Elpidio all’incrocio con l’A24, richiesta da noi avanzata da tempo e da molti altri, tra cui il Prof. Mario Baldassarri. Un’ipotesi che potrebbe avere il pregio di salvaguardare l’ambiente costiero, di riconnettere le aree interne, di sostituire con minore impatto la Mezzina prevista nel Piano Infrastrutture 2032 della Regione, di garantire una sicurezza nei lavori senza creare disagi, morti e feriti che sarebbero pesantemente presenti almeno per 10 anni nel caso si andasse a realizzare una terza corsia contigua”.
Questa soluzione potrebbe essere meno costosa applicando il criterio dei costi/benefici, avendo anche il pregio di limitare l’uso di risorse pubbliche dal momento che si potrà utilizzare come finanza il pedaggio futuro previsto – conclude Valentini -. Occorre procedere per quanto riguarda lo studio dell’arretramento ferroviario anche alla valutazione dell’alternativa progettuale che prevede un passaggio contiguo arretrato di autostrada e ferrovia nel tratto delle Marche sud. Siamo consapevoli che nella fase che ci attende occorre essere tutti disponibili a mettere in discussione le proprie opinioni, l’esame delle alternative progettuali e la loro comparazione porteranno alla scelta delle soluzioni che emergeranno come le più sostenibili.