Così il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti commenta il rinvio in commissione della proposta di legge che prevedeva la sospensione di tutti i termini tributari in scadenza nel periodo compreso tra il 15 maggio e il 30 settembre riguardanti le tasse sulle concessioni regionali in materia di caccia, pesca e tartufi, l’imposta regionale sulle concessioni statali per l’occupazione e l’uso dei beni del patrimonio indisponibile dello Stato, l’imposta regionale sulle concessioni statali dei beni del demanio marittimo, la tassa per l’abilitazione all’esercizio professionale, la tassa automobilistica, la tassa regionale per il diritto allo studio universitario, il tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi e la tariffa fitosanitaria.
“Ciò che è grave – spiega Cesetti – è che nei giorni scorsi la maggioranza stessa, probabilmente accortasi dell’errore commesso, aveva riconosciuto il carattere d’urgenza del provvedimento, salvo poi fare una clamorosa retromarcia questa mattina in aula, svuotando il consiglio regionale delle proprie prerogative e assoggettandolo ai capricci della giunta. Così facendo si nega ai marchigiani l’opportunità di ricevere un po’ di ossigeno e liquidità dopo le tante sofferenze patite a causa del lockdown. Basti pensare all’incidenza che ha nei bilanci di tante famiglie e imprese il bollo auto. Tra l’altro avremmo presentato proprio questa mattina anche un emendamento per rendere retroattiva la legge al 1° gennaio di quest’anno, in modo da annullare le eventuali sanzioni maturate fino a oggi”.
“Dispiace davvero – conclude il consigliere dem – che tra coloro che con il proprio voto hanno impedito il dibattito ci siano il capogruppo di Forza Italia Jessica Marcozzi e la consigliera di Fratelli d’Italia Elena Leonardi, che lo scorso anno, quando lo stesso provvedimento fu approvato dal centrosinistra, si espressero favorevolmente. La Lega dell’attuale assessore Mirco Carloni presentò addirittura, seppur tardivamente, anche una mozione di sollecito per l’applicazione di quel provvedimento. Appare chiaro, dunque, che la destra ne fa una questione esclusivamente di partito, ma, come sempre, sulla pelle dei marchigiani”.