È stato avviato il 19 aprile scorso, con una durata di dodici mesi. Coinvolge le Regioni Marche e Umbria. È un progetto sperimentale destinato a migliorare la qualità della vita delle persone sorde marchigiane e umbre attraverso l’erogazione di servizi essenziali. È il Sais, acronimo di sensibilizzazione, accessibilità indipendenza delle persone sorde. Il progetto è risultato assegnatario di un contributo da parte della presidenza del Consiglio dei ministri che ha finanziato servizi di interpretariato e video interpretariato e, più in generale, l’abbattimento delle barriere alla comunicazione, soprattutto attraverso l’uso di strumenti tecnologici.
Il Sais è stato presentato nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato gli assessori regionali alla Salute Filippo Saltamartini (Marche) e Luca Coletto (Umbria), insieme ai presidenti dei Consigli regionali Ens (Ente nazionale sordi) di Marche e Umbria Diego Pieroni e Luciana Rossetti. “È un progetto innovativo, elaborato da due piccole regioni con grande capacità progettuale per consentire alle persone sorde di interagire socialmente. È un primo passo che serve a garantire loro una normalità di vita”, ha evidenziato l’assessore al Sociale delle Marche Filippo Saltamartini. “Voglio anche sottolineare che nel mese di novembre scorso, subito dopo l’insediamento della nuova Giunta regionale, è stato sottoscritto un protocollo che investe risorse nella formazione dell’interpretariato. Anche questo è un passo avanti attraverso cui le Marche mettono a disposizione delle persone più deboli servizi mirati”.
Grazie a questo progetto, “che rappresenta un bell’esempio di cooperazione interregionale e che rafforza ulteriormente la collaborazione avviata, da tempo, con la Regione Marche, proprio in ambito sanitario e grazie anche alla proficua collaborazione interregionale con le due associazioni umbra e marchigiana dell’Ente nazionale sordi, abbiamo ora a disposizione maggiori risorse per promuovere e garantire il rispetto dei principi sanciti dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, nella fattispecie dei diritti delle persone sorde e con ipoacusia – ha rimarcato l’assessore umbro Luca Coletto – La sordità non si vede ed è riconoscibile solo al momento di comunicare, ma intorno a essa si innalzano temibili nemici silenziosi, le barriere della comunicazione, che rendono estremamente difficile, se non impossibile, l’accesso ai servizi anche basilari”. La popolazione sorda dell’Umbria e delle Marche, è stato evidenziato, in totale si attesta attorno alle 1600 unità. “Siamo riusciti a creare una rete forte e vincente, compiendo un passo avanti verso conquiste future – ha sottolineato il presidente Ers Marche Diego Pieroni – Un primo passo, trattandosi di un progetto sperimentale, che auspichiamo diventi stabile”. Nonostante il periodo di difficoltà vissuto a causa della pandemia, ha rimarcato la presidente Ers Umbria Luciana Rossetti, “siamo riusciti a concretizzare questo progetto che coinvolge due realtà regionali: un primo passo per conseguire una stabilità degli interventi”.
Sono tre le azioni promosse dal progetto Sais. A partire dagli sportelli di segretariato sociale che fanno capo agli uffici provinciali dell’Ers per ricevere assistenza gratuita su tutte le necessità legate alla sordità e per disporre di servizi di interpretariato e mediazione linguistico culturale forniti sia a distanza che in presenza. Previsti anche percorsi di formazione destinati ai dipendenti delle principali strutture ospedaliere delle due regioni. Il difficile anno trascorso ha reso ancora più urgente migliorare l’accesso ai servizi sanitari da parte delle persone sorde che, a causa della necessità di utilizzare le mascherine protettive, hanno visto ulteriormente ridotta la loro possibilità di comunicare con gli udenti.