Servigliano, Città Ideale di Virginio Bracci, è pronta a festeggiare la 54^ edizione del Torneo Cavalleresco di Castel Clementino, rievocazione storica in costume del XV secolo. Avrà luogo dal 12 al 21 agosto, con una scaletta che promette un crescendo di emozioni e tante novità. Una pagina di storia che, annualmente, viene fatta rivivere con certosina ricerca storica: nel 1450 la comunità religiosa di Santa Vittoria in Matenano cedette a Servigliano la Piana di San Gualtiero; per festeggiare l’avvenimento furono indetti giochi. Da questo spaccato di vita prende corpo una delle rievocazioni più apprezzate d’Italia, l’unica nella penisola che non si è mai fermata anche nei difficili anni 2020 e 2021 caratterizzati dal coronavirus. Quest’anno l’Ente Torneo, i Rioni si sono rimessi in marcia con maggiore grinta, consapevoli che sarà l’edizione della rinascita e del ritorno al dieci giorni di eventi. Novità assoluta: il ruolo affidato a Natasha Stefanenko, che è la testimonial social del Torneo Cavalleresco. Da settimane la Stefanenko posta sui propri canali Facebook e Instagram foto e storie relative alla rievocazione serviglianese, con un importante ritorno di immagine in termini culturali, tiristici e di visibilità.
“Un processo di evoluzione c’è stato”. Queste le prime parole del sindaco Marco Rotoni, che in questa circostanza indossa l’abito del Magnifico Messere, riguardo un approccio al Torneo Cavalleresco che si evolve continuamente. “Abbiamo pensato alla Stefanenko – aggiunge – per vari motivi. Ha un’ottima immagine, è molto seguita sui social, è marchigiana d’adozione, ama trascorrere il suo tempo tra i borghi marchigiani. E dove meglio di Servigliano, che è uno dei borghi più belli d’Italia? Per il Torneo Cavalleresco un momento importante di crescita anche da un punto di vista della visibilità all’estero. Ringrazio Natasha perché si è calata alla perfezione nel ruolo”. La manifestazione storica non si è mai fermata, ma quest’anno ci sarà il vero ritorno alla normalità. “Chi segue il Torneo lo vive e basta, è stata certamente modificata la struttura organizzativa, ma l’aspetto di attaccamento e appartenenza non è mai cambiato, anzi in un momento di difficoltà ha rappresentato una valvola di impegno sano per sfogarsi dopo tutto ciò che di brutto è capitato a causa della pandemia da covid. Non abbiamo potuto coinvolgere tutti i cittadini, però la Giostra dell’anello è bastata a quei tutti. Ovviamente è pur sempre una prova attesa di ritornare a un programma importante, l’asticella dunque si sta alzando, tra una telefonata e l’altra piene di pathos si alza il livello del termometro del Torneo stesso e delle aspettative. Il Torneo Cavalleresco è un dovere in parte, ma per lo più è un evento che dà soddisfazione, entri in un vero e proprio teatro di emozioni dal quale uscire con un palio ne darebbe certamente ancora di più; abbiamo infatti tralasciato la fase della competizione, è giusto ricordare che si è console, si ha un cavaliere e si vuol dare un senso a tutto quel sacrificio. Colgo l’occasione per ringraziare tutte quelle persone che, a vario titolo, contribuiscono alla riuscita della rievocazione”.