Venerdì scorso 3 marzo, la sala del consiglio provinciale di Fermo era gremita di dirigenti scolastici, sindaci e assessori comunali, rappresentanti di associazioni che hanno a che fare con la salute del corpo e della mente, e delegati del Lions club Sibillini- Amandola.
Il Progetto Giovane Futuro ha fatto un ulteriore passo avanti offrendo alla platea la Lectio magistralis della professoressa Daniela Lucangeli.
Salutata dal consigliere regionale Andrea Putzu, Presidente della II^ Commissione, e introdotta dal consigliere provinciale Pisana Liberati, anima del Progetto, che si è soffermata sulla necessità che la politica intercetti sempre più i bisogni del territorio, la professoressa Lucangeli, Ordinaria di Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo presso l’Università degli studi di Padova, esperta di Psicologia dell’apprendimento, ha lanciato un forte allarme. La situazione della scuola sta scoppiando, ha detto, «non c’è più tempo di star dietro al make-up», non c’è più tempo di rifarsi il trucco, «la situazione della scuola ci sta scoppiando in mano». Oltre al diffuso malessere giovanile, «stiamo perdendo – ha sottolineato la docente – apprendimento, intelligenza e qualità». I giovani stanno subendo un vero e proprio «ingozzamento intellettivo», sono stressati dalla quantità di informazioni (miliardi) che ricevono, una sorta di obesità intellettuale. Per cui, il cervello opera un’autodifesa che la Lucangeli ha definito «sprogrammazione». Questa situazione porta ad un blocco del sistema salute con progressivi disturbi dell’umore, depressione precoce e aggressività.
Il sistema scolastico sino ad oggi applicato, proveniente dal dopoguerra, quello per intenderci: gentiliano/crociano che cadeva in un periodo di fortissima analfabetizzazione basato sul concetto di «nutrire la mente» e sul leggere-scrivere-far di conto, è superato e andrebbe cambiato rapidamente. Per spiegare quel modello, la professoressa ha usato l’immagine del frigorifero, dove i saperi trasmessi sono stati congelati. Il cervello è stato inteso come un assimilatore, anziché un trasformatore. La docente ha toccato il problema degli hikikomoro (i giovani chiusi in casa che non vogliono avere rapporti sociali) in crescita anche in Italia; ha stigmatizzato l’assenza dei desideri; ha paventato il rischio dell’invadenza dell’Intelligenza Artificiale a fronte di un umano sentire non adeguato. Il messaggio lanciato è stato quello di rifondare le finalità della scuola e le finalità dell’insegnamento. Occorre dialogo, nel senso greco del termine: conversare, discutere, sostenersi, condividere, vivere insieme, e suddividere il peso.
Facendo un’incursione nella tradizione Orientale, la Lucangeli ha accennato al Tao Chi e alle tecniche di respiro, voce, sguardo. Ai presenti, che hanno posto molte domande e richieste di confronto, ha anticipato la possibile nascita a Rivafiorita di Porto San Giorgio, di una scuola – l’ha chiamata «hub» – intesa come Villaggio educante. Una rivoluzione della scuola sarà però possibile, è stato detto, soltanto con una rete solidale, con un lavoro comune tra tutti i soggetti che guardano alla persona del giovane prima che allo studente, con un approccio più umano e coinvolgente. Quasi un richiamo al detto di Plutarco: «I giovani non sono vasi da riempire ma fiaccole da accendere».
In apertura d’incontro, è stato letto il messaggio che il Sottosegretario al Ministero dell’Istruzione e del Merito, Paola Frassinetti, ha inviato per l’occasione: «Buongiorno a tutti, anche se per impegni istituzionali non posso essere lì con voi, ci tenevo a rappresentarvi la mia vicinanza all’iniziativa e al lavoro che state svolgendo. Sono stata proprio un mese fa qui a Fermo dove ho incontrato amministratori, dirigenti scolastici e insegnanti per uno scambio approfondito su diversi temi che toccano il territorio e la scuola. Saluto gli organizzatori dell’iniziativa e la Dottoressa Lucangeli, condivido con lei la necessità di un approccio educativo centrato sul prendersi cura dell’individuo come tale, così come di tutto il sistema di relazioni che lo circonda. Il mondo della scuola ha un ruolo centrale in questo sistema, sia attraverso la didattica, sia attraverso tutto ciò che abbraccia l’educazione del bambino e del ragazzo, nelle sue diverse fasi di crescita personale e della sua istruzione. Di lavoro ce ne sarà tanto e sarà fondamentale che si faccia sistema tra tutti gli attori».
L’incontro promosso dalla Provincia di Fermo è caduto negli stessi giorni in cui l’Ordine Nazionale dei Medici lanciava l’allarme depressione per un minore su quattro e di ansia per un minore su cinque. I dati provengono dalla Sinpf (Società di Neuropsicofarmacologia) che parla che di ricoveri in aumento per anoressia e bulimia (triplicati tra il 2020 e il 2022). La professoressa Lucangeli tornerà a Fermo per un’intera giornata di incontro il 4 maggio al Teatro dell’Aquila. Progetto Giovane Futuro voluto dalla Provincia di Fermo nel quadro di azione ProvincEgiovani, iniziativa promossa dall’UPI e finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento delle Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale.