La giunta regionale marchigiana ha approvato il progetto di screening
della popolazione marchigiana per la prevenzione del contagio da
Covid-19. Le Marche sono la prima regione a promuovere un’iniziativa di
larga scala, dopo il progetto di screening diffuso eseguito nei giorni
scorsi in Alto Adige. Si inizia dal 18 dicembre dalle città capoluogo di
Provincia (Ancona, Pesaro, Macerata, Ascoli Piceno e Fermo), a seguire
le città con più di 20 mila abitanti (Senigallia, Jesi, Osimo, Fabriano,
Falconara Marittima, San Benedetto del Tronto, Porto Sant’Elpidio,
Civitanova Marche, Recanati e Fano), e un target di popolazione di
698.651 abitanti, per poi proseguire a gennaio con la seconda fase, che
coinvolgerà tutti gli altri comuni marchigiani con meno di 20 mila
abitanti, per un target di 819.749 cittadini.
“Prende forma questa operazione di prevenzione di massa che punta ad
individuare, a tracciare e ad isolare il più possibile il virus – così
il presidente Francesco Acquaroli –. Lo sforzo compiuto sarà notevole ma
necessario per cercare di arginare gli effetti devastanti della pandemia
sulla salute e la sicurezza dei marchigiani. È importante tutelare la
tenuta della rete ospedaliera e della medicina del territorio e allo
stesso tempo cercare di limitare e mettere in sicurezza il più possibile
la società e l’economia dalle gravi conseguenze di questo ultimo
periodo. È una sfida che va compiuta insieme con la disponibilità, la
responsabilità e la collaborazione di tutti. Un ringraziamento a tutti
quanti collaboreranno alla migliore riuscita dell’operazione”.
Lo screening sarà su gratuito e su base volontaria. Saranno utilizzati i
tamponi antigenici rapidi, che con la facilità di esecuzione e la
brevità dei tempi di risposta (15-30 minuti) garantiranno la possibilità
di concludere lo screening diffuso in tempi brevi. Verrà coinvolto il
personale Dipendente dell’ASUR con la partecipazione del volontariato
della Croce Rossa Italiana, delle Università, gli Ordini Professionali,
gli OO.SS., la Protezione Civile, le Misericordie, l’Anpas, i medici
specializzandi e gli studenti di scienze infermieristiche, e altri
soggetti che si renderanno disponibili, per le attività di supporto
logistico e amministrativo. Saranno allestite postazioni in ambito
comunale dove verranno effettuati i test rapidi.
Lo screening è aperto a tutti i cittadini e tutte le cittadine di età
superiore ai 6 anni. È aperto anche alle persone che soggiornano nei
comuni individuati per motivi di lavoro o studio. I minori devono essere
accompagnati da un genitore.
Sono escluse dallo screening le persone che hanno sintomi che indichino
un’infezione da Covid-19 e chi è attualmente in malattia per qualsiasi
altro motivo. Chi è stato positivo al Covid-19 negli ultimi tre mesi,
chi è già in quarantena o in isolamento fiduciario, chi ha già prenotato
l’esecuzione di un tampone molecolare, chi esegue regolarmente i test
per motivi professionali, i minori sotto ai 6 anni e le persone
ricoverate nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie comprese le case
di riposo pubbliche e private.