- 29 siti da destinare CdC, per un importo di 42.494.802,81
- 9 siti da destinare a OdC, per un importo di 23.178.983,35
- 15 siti da destinare a COT per un importo di 2.596.125,00
Top News
Salgono quasi ad 1 miliardo di euro gli investimenti per la sanità marchigiana
La giunta regionale ha assunto ieri una deliberazione di notevole importanza per la programmazione sanitaria in attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in tema di Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale. Con l’approvazione della relativa delibera è stato definito anche il quadro degli investimenti. Il Piano è stato presentato ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa alla presenza del presidente Francesco Acquaroli, del vicepresidente Mirco Carloni e degli assessori Filippo Saltamartini, Francesco Baldelli, Stefano Aguzzi e Guido Castelli.
” Un passaggio molto importante per disegnare il futuro della sanità marchigiana – ha affermato il presidente Acquaroli – perché destiniamo risorse a progetti specifici e molto significativi per i territori. È una mole ingente di risorse per riqualificare servizi, ridisegnare la rete ospedaliera e territoriale marchigiana e assicurare i bisogni di salute riequilibrando l’offerta sul territorio. Sono cifre rilevanti che in questa fase sono state destinate ad alcune infrastrutture e servizi ma ciò non significa tagliare fuori alcune zone, anzi ci stiamo già impegnando ad intercettare nuove risorse per coprire al massimo grado le esigenze della sanità per la quale, come sappiamo, ci vorrebbero risorse infinite. Stiamo individuando opportunità di recuperare risorse anche attraverso una riorganizzazione della spesa sanitaria e dei costi delle Aziende ospedaliere per ridistribuire risorse sui territori. Ma va sottolineato che l’approvazione dell’atto programmatorio di oggi costituisce un traguardo importantissimo.”
“In 14 mesi siamo stati in grado di rispondere alla domanda di sanità di prossimità come ci avevano chiesto i cittadini – ha evidenziato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini illustrando più dettagliatamente il Piano di interventi- con un grande lavoro da parte dei dirigenti sanitari, degli organismi sociali, degli ordini professionali, degli enti locali e quindi con una forte concertazione e interlocuzione con i territori. Per definire una ricognizione e identificazione dei siti idonei dove attivare le Case della Comunità (CdC), gli Ospedali di Comunità (OdC) e le Centrali Operative Territoriali (COT) previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che si concentra appunto sul potenziamento e sulla creazione di strutture e presidi che rappresentino il riferimento territoriale per la presa in carico del bisogno di salute dei cittadini e prevede essenzialmente la realizzazione di strutture territoriali. Avremo a disposizione oltre 68 milioni di euro per la sanità territoriale che è stata riconosciuta l’anello mancante tra rete ospedaliera e strutture per acuzie, il segmento intermedio per omogeneizzare i servizi. Ci aspettano mesi impegnativi con scadenze pressanti e tempi di realizzazione stringenti ma oggi con orgoglio presentiamo questo programma che sarà integrato con altri 27 milioni destinati ai macchinari elettromedicali e alla strumentazione tecnologica. L’ulteriore passo avanti sarà affrontare a livello nazionale la questione della carenza di personale, innanzitutto abolendo il numero chiuso a Medicina, incentivando le borse di studio e eliminando le incompatibilità.”
L’atto approvato oggi costituisce un’azione particolarmente incisiva sulla programmazione sanitaria per lo Sviluppo dell’Assistenza Territoriale prevista dal PNRR prevedendo il potenziamento e la riorganizzazione dei servizi sanitari territoriali ed extra ospedalieri, tra le principali linee di sviluppo tracciate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e in particolare nella misura che riguarda le Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale
Nello specifico, il PNRR identifica due tipologie di strutture: le Case della Comunità (CdC) e gli Ospedali di Comunità (OdC). La Casa della Comunità (CdC), un modello organizzativo che rende concreta l’assistenza di prossimità per la popolazione di riferimento. È infatti, il luogo fisico, di prossimità e di facile individuazione al quale il cittadino può accedere per poter entrare in contatto con il sistema di assistenza sanitaria e socio-sanitaria. Nella casa di Comunità un ruolo fondamentale è assolto da team multidisciplinare di MMG, PLS, medici specialisti, infermieri di comunità e altri professionisti non solo afferenti al sistema sociosanitario ma anche al sistema sociale. La compresenza di questi professionisti, lo sviluppo di un’adeguata struttura informatica che consenta l’interazione tra questi e le altre unità di offerta del sistema sanitario, sociosanitario e sociale, la possibilità di erogare prestazioni di specialistica di primo livello e servizi a supporto dell’utenza fragile, ne fanno un punto di riferimento continuativo e di prossimità per la popolazione, garantendo promozione della salute, prevenzione e presa in carico dei bisogni.
Il PNRR prevede infine di affiancare a Case e Ospedali di Comunità le Centrali Operative
Territoriali (COT), uno strumento organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico del cittadino/paziente e di raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale.
La ricognizione condotta dalle strutture regionali e dall’ ASUR ha individuato :