Un appuntamento che propone di occupare le piazze d’Italia nei giorni del 21/23 ottobre 2022. Tra le tante piazze c’è anche piazza del Popolo di Ascoli Piceno nella quale ci si troverà sabato 22 ottobre (ore 18/20) con solo le Bandiere della PACE per chiedere che ”TACCIANO LE ARMI, NEGOZIATI SUBITO.”
Un appuntamento che non richiede appartenenze ma partecipazione collettiva! Come riportato nel comunicato stampa del Comitato Europe for Peace:
”L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha riportato la guerra nel cuore dell’Europa ed ha già
fatto decine di migliaia di vittime e si avvia a diventare un conflitto di lunga durata con
drammatiche conseguenze per la vita e il futuro delle popolazioni ucraine, ma anche per l’accesso al
cibo e all’energia di centinaia di milioni di persone, per il clima del pianeta, per l’economia europea
e globale.
Siamo e saremo sempre dalla parte della popolazione civile, delle vittime della guerra in Ucraina e
dei pacifisti russi che si battono per porre fine all’aggressione militare.
Questa guerra va fermata subito e va cercata una soluzione negoziale, ma non si vedono sinora
iniziative politiche né da parte degli Stati, né da parte delle istituzioni internazionali e multilaterali
che dimostrino la volontà di cercare una soluzione politica alla crisi.
Occorre invece che il nostro paese, l’Europa, le Nazioni Unite operino attivamente per favorire il
negoziato e avviino un percorso per una conferenza internazionale di pace che, basandosi sul
concetto di sicurezza condivisa, metta al sicuro la pace anche per il futuro.
Bisogna fermare l’escalation militare. Le armi non portano la pace, ma solo nuove sofferenze per la
popolazione. Non c’è nessuna guerra da vincere: noi invece vogliamo vincere la pace, facendo
tacere le armi e portando al tavolo del negoziato i rappresentanti del governo ucraino, di quello
russo, delle istituzioni internazionali.
La popolazione italiana, nonostante sia sottoposta a una massiccia propaganda, continua ad essere
contraria al coinvolgimento italiano nella guerra e a chiedere che si facciano passi concreti da parte
del nostro governo e dell’Unione Europea perché sia ripresa con urgenza la strada dei negoziati.
Questo sentimento maggioritario nel paese è offuscato dai media mainstream ed è non rappresentato
nel Parlamento. Occorre dargli voce perché possa aiutare il Governo a cambiare politica ed
imboccare una strada diversa da quella attuale.”