Dal Belgio all’Irlanda passando per alcuni centri del Piemonte e dell’Umbria, fino ad arrivare a Monte Urano. Gli spaventapasseri, in Italia come all’estero, sono uno dei simboli della vita e dell’attività dei contadini nei campi, figure tradizionali che hanno saputo ispirare suggestioni fiabesche e sono diventate il centro di alcune iniziative ed eventi espositivi dedicati a grandi e piccini. Uno di questi si tiene quest’anno a Monte Urano per la terza edizione consecutiva. Ad organizzarlo è il Quartiere Sant’Andrea che, a partire dalle ore 15 di domenica 23 giugno, aspetta tutti per una passeggiata che attraversa le sue vie, i giardini pubblici e privati e si dipana verso la campagna. Lungo il percorso sarà possibile incontrare curiosi personaggi, ossia gli spaventapasseri, che avranno le sembianze più disparate. Saranno supereroi, persone comuni, personaggi che assomiglieranno a volti noti dello spettacolo oppure originali abitanti della zona. Ogni opera, da tre anni a questa parte, viene realizzata a mano con una struttura interna in legno e paglia e abiti su misura. Impegnati nella realizzazione dei fantocci ci sono, ormai da mesi, gli abitanti del quartiere, le scuole che partecipano all’iniziativa e molti appassionati.
Il percorso, lungo il quale sarà possibile fare la conoscenza degli spaventapasseri, spesso inseriti in esilaranti spaccati di vita quotidiana, è di circa 2 Km ed è caratterizzato da un tratto di strade asfaltate e facilmente percorribili da persone in carrozzina o con passeggini e da un tratto che si insinua nello splendido scenario della campagna locale. Anche gli amici a quattro zampe saranno i benvenuti. Per tutto il pomeriggio, sarà possibile inserirsi nell’area della passeggiata da qualsiasi punto del quartiere chiuso al traffico. Presso il piazzale della Bocciofila Sant’Andrea, in Via Monte Sila, sarà presente un punto ristoro con panini e bibite. Sempre qui si terranno laboratori per i più piccoli incentrati sulla figura e sulla costruzione dello spaventapasseri. Un’occasione unica per far conoscere anche ai bambini la figura tradizionale del pupazzo posizionato dai contadini nei campi per fare da deterrente agli uccellini, sognando e fantasticando che possano prendere vita proprio come nella favola del Mago di Oz.