Lo spettacolo delle Marche ha incantato i partecipanti alla quarta edizione di Off Road Moto Adventure (ORMA) Feast. L’evento, inserito nel calendario adventouring della FMI e sotto l’egida del motoclub Strade Bianche in Moto ASD, aveva l’obiettivo di far scoprire le Marche attraverso il viaggio in moto su un tracciato di facile percorribilità che prevedeva anche tappe enogastronomiche.
I motoviaggiatori, provenienti da tutta Italia e non solo, si sono dati appuntamento a Fermo venerdì 23 luglio, all’apertura delle operazioni di registrazione all’evento e sono stati accolti nella storica sede della Nobile Contrada Fiorenza.
“Un bilancio assolutamente positivo, di un evento che ha veramente portato tanti mototuristi a scoprire la nostra città di Fermo e le su bellezze culturali – ha detto l’assessore allo sport Alberto Scarfini che ha salutato e accolto la delegazione, portando i saluti ed i ringraziamenti, per aver scelto Fermo, del Sindaco Paolo Calcinaro – con un’accoglienza che è stata particolarmente apprezzata. Sappiamo che il primo biglietto da visita è quello di saper essere ospitali e saper dare opportunità di conoscenza e di turismo a chi viene in visita da noi: lo sport in questo senso è un ottimo veicolo promozionale, proprio perché muove tante persone e tanti appassionati, da più parti, che a loro volta se si sono trovati bene contribuiranno a diffondere l’immagine del territorio dove sono stati. Proseguiremo su questa strada anche destagionalizzando, come abbiamo sempre fatto”.
La mattina successiva, la partenza alla scoperta delle “terre dell’infinito” dal piazzale del Girfalco di Fermo, proprio all’ombra della magnifica cattedrale, con 250 km da guidare tra colline e valli, attraverso strade bianche e asfaltate, secondarie, che dal mare hanno portato i partecipanti fino al cospetto dei Monti Sibillini. Una vera chicca è stata il passaggio autorizzato in esclusiva per l’evento, grazie alla collaborazione con il Consorzio di Bonifica delle Marche, sulla strada di servizio del Lago di Gerosa che costeggia l’impressionante muro della diga. Dopo il rientro, la serata ha poi permesso di conoscere l’affascinante centro storico di Fermo, con commenti veramente entusiasti sulla bellezza della città.
Il secondo giorno i 160 km percorsi hanno invece accompagnato i mototuristi verso il territorio di Ascoli Piceno, raggiungendo il Monte Ascensione e scoprendo il panorama unico dei suoi calanchi. La squisita accoglienza ha permesso poi di ristorare i partecipanti, di fronte al panorama degli Appennini e dei vitigni, fonte di produzione di vini importanti.
L’arrivo finale è stato sempre nel Comune di Fermo, ma sul mare. “L’idea di Orma Feast è nata alcuni anni fa dalla mia passione per queste terre marchigiane, nelle quali ho scelto di vivere e che ritengo un vero e proprio scrigno di natura e paesaggi” dice Pietro Vitale, ideatore di Orma Project (www.ormaproject.com) e organizzatore dell’evento, “L’obiettivo di ORMA Feast e di ORMA Project è quello di promuovere un turismo consapevole, rispettoso e che sappia godere della genuinità di questa regione che sa stupire e sorprendere ad ogni curva e dell’accoglienza della gente che qui vive”. I commenti più autentici sono quelli che si possono leggere sui social e che definiscono l’evento e l’organizzazione sempre all’altezza delle aspettative e che celebrano le Marche come un luogo di rara bellezza; una delle testimonianze più significative è di certo quella di Mirco Urbinati, patron di Transitalia Marathon e special guest dell’evento: “Dopo aver fatto il pieno di bellissimi paesaggi marchigiani si rientra a casa. Grazie a Pietro Vitale e ai ragazzi per la bellissima compagnia. Grazie Orma Project per la stupenda iniziativa. TOP!!”.
ORMA Feast ha avuto il patrocinio e la collaborazione del Comune di Fermo, e il patrocinio di: Provincia di Fermo, Provincia di Ascoli Piceno, Provincia di Macerata, Comune di San Ginesio, Comune di Montemonaco, Comune di Montefalcone Appennino, Comune di Cossignano, Comune di Castignano, Associazione Terre di Piloti e Motori.
foto di apertura a cura di Alessio Corradini