Modifica del calendario di raccolta e del tavolo permanente di filiera, semplificazione degli adempimenti burocratici. Sono alcune novità introdotte nella regolamentazione della coltivazione dei tartufi dalla nuova legge regionale di settore: la 27 del 2 dicembre 2022 (recentemente pubblicata) che aggiorna e migliora la precedente normativa del 2013 (L.R. n. 5/2013). La Giunta regionale aveva proposta al Consiglio le modifiche, recepite nel nuovo testo, per tutelare maggiormente un prodotto di punta del suo tessuto agro alimentare marchigiano. “In raccordo con la Giunta e in sinergia con il presidente Acquaroli – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura Andrea Maria Antonini – abbiamo apportato alcune modifiche sostanziali quanto mirate al precedente quadro normativo. Tra le novità introdotte, abbiamo proceduto alla modifica della costituzione del Tavolo permanente di filiera del tartufo, prevedendo la rappresentatività di tutte le categorie coinvolte. Vengono rafforzate così le capacità operative e le competenze specifiche dei Centri sperimentali di tartuficoltura delle Marche che avranno, tra l’altro, la possibilità di promuovere direttamente attività molto importanti e qualificate, come, ad esempio, la formazione e l’informazione agli addetti ai lavori. Il tutto, puntando con decisione anche a una maggiore semplificazione degli adempimenti burocratici in capo ai raccoglitori dei tartufi e, nel contempo, migliorando alcuni ambiti tecnici e sanzionatori già previsti nel precedente assetto”. Tra le novità più interessanti della nuova legge regionale, si segnala la modifica del calendario di raccolta del tartufo bianco pregiato denominato “Tuber magnatum Pico” – che sarà posticipata al 20 gennaio di ogni anno, invece, del termine tradizionale fissato al 31 dicembre, come previsto precedentemente.
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