In Italia è soffiato forte il vento della protesta !!!
Un italiano su due ha votato Movimento 5 Stelle e Lega .
Per ragioni storico territoriali la Lega ha raccolto consensi nelle regioni del Nord lasciando al Movimento Cinque Stelle quelle del centro sud. E’ stato il partito di Matteo Salvini a trascinare alla vittoria i candidati della coalizione di centro destra. Laddove questa condizione non si è verificata hanno prevalso i candidati del movimento cinque stelle. Fortemente ridimensionati i partiti tradizionali come il Partito Democratico e Forza Italia.
Tutto questo è stato particolarmente evidente in una regione di “confine” come le Marche dove il Movimento Cinque Stelle dovrebbe (il condizionale è d’obbligo visto che stiamo analizzando dati parziali) aver stravinto in tutti i collegi uninominali tranne che quello di Macerata dove la Lega ha sfondato il muro del 20% trascinando il candidato Tullio Patassini a danno della pentastellata Donatella Tisi. Tutti gli altri collegi uninominali della Camera dovrebbero finire al movimento cinque stelle ed in particolare a Roberto Cataldi per il collegio di Ascoli Piceno, Mirella Emiliozzi per quello di Civitanova Marche/Fermo, Patrizia Terzoni per quello di Ancona, Maurizio Cattoi per quello di Fano e Andrea Cecconi per il collegio di Pesaro che nonostante l’espulsione dal partito ha ottenuto il 34,98% dei consensi.
Stessa identica situazione per il Senato dove dovrebbero entrare per l’uninominale i candidati dei cinque stelle Giorgio Fede per il collegio di Ascoli Piceno e Donatella Agostinelli per quello di Pesaro mentre per quello di Ancona è un testa a testa tra il pentastellato Mauro Coltorti, possibile ministro dei trasporti, e Giuliano Pazzaglini del centro destra separati da poche decine di voti.
Nel collegio senatoriale di Ascoli Piceno la sconfitta dell’esponente del centro destra Graziella Ciriaci coincide con il minor dato della Lega ferma al 12,54%.
Inevitabile la sconfitta di tutti i candidati del Partito Democratico come l’elpidiense Paolo Petrini o quelli dei partiti più piccoli che non hanno raggiunto la soglia del 3% necessaria per entrare in Parlamento. Unica eccezione il partito Liberi & Uguali che ha rischiato molto con il suo 3,35%.
di Massimiliano Bartocci
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