Summit regionale per il miele nell’incontro ‘Marche apicoltura 2024’ che si è svolto al Tag Hotel di Fano sabato scorso. Una giornata intensa per fare il punto sulla situazione apistica e individuare una strategia comune. Sul palco del Tag Hotel si sono alternati i saluti dell’onorevole Carloni, del consigliere regionale Luca Serfilippi, del vicesindaco del comune di Fano Cristian Fanesi in rappresentanza del sindaco Seri e del consigliere regionale Giacomo Rossi. Ha presieduto il convegno il Dr. Vincenzo Langella Direttore del Servizio di Sanità Animale – Ast Pesaro e Urbino. In platea Giorgio Filipponi dell’Agenzia regionale Sanità – sezione veterinaria. Con una platea gremita di oltre cento partecipanti, il convegno ha rappresentato un occasione di confronto sull’apicoltura in un momento complesso per il settore a causa dell’emergenza climatica, tra carenza di miele e crisi di mercato. Dalla direttiva breakfast e nutrizioni d’emergenza, alle morie e spopolamenti in apiario, criticità dell’anagrafe apistica, etichettatura fino alla tutela e benessere delle api, sono i temi trattati durante il convegno
Importanti rassicurazioni sono state fornite dal Masaf, con la partecipazione di Luigi Ricci, direttore del Settore Produzioni Animali, che nel suo intervento ha comunicato la possibilità di introdurre, per l’annualità 2025, nella programmazione OCM Miele (contributi all’apicoltura) le nutrizioni d’emergenza in caso di eventi climatici avversi.
I quattro Consorzi apistici marchigiani si sono uniti per tutelare, far conoscere e promuovere i prodotti dei propri soci. Sono quelli delle province di Pesaro e Urbino, di Ancona, di Macerata, di Fermo e di Ascoli Piceno. Oggi le Marche contano 71.497 alveari e 3.386 apicoltori e registrano una produzione media intorno alle 2 mila tonnellate l’anno (Osservatorio Miele), in condizioni climatiche normali, sempre più difficili per il cambiamento climatico. Sono 69 le aziende regionali che conducono l’apicoltura con metodo biologico, per un totale di 7.543 alveari: circa il 10% del totale, con una produzione di circa 150 tonnellate. Infine, sono circa 1.800 gli alveari certificati con il marchio QM, che equivale a un quantitativo che varia dai 300 ai 400 quintali di miele.