Le scelte del neo presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, non piacciono al Sindaco Alessio Terrenzi, critico sia per quanto riguarda il mancato rispetto delle quote rosa all’interno dell’esecutivo regionale che per la mancata nomina di un rappresentante del fermano tra gli assessori.
“Il Presidente Acquaroli ha nominato una Giunta regionale di sei persone, tra cui una sola donna. Ora tutto è concesso mentre, qualche anno fa, nei miei confronti si gridò allo scandalo! Vorrei rinfrescare
la memoria a quanti, della parte politica che ha sostenuto e sostiene Acquaroli, minacciarono diffide (e si arrivò anche ad un ricorso al Tar) nei miei confronti. Nella mia giunta c’era una donna su cinque
(oggi ce ne sono due su cinque); in regione c’è una donna su sei! Mi chiedo come sia possibile che la Giunta regionale possa dare così poco spazio alle donne. Lo trovo un comportamento incoerente e sbagliato.
Soprattutto, non comprendo come chi gridò allora allo scandalo per la mia Giunta oggi non muove una paglia per far emergere questa situazione.
Dove sono, oggi, coloro che tanto rumore fecero nei miei confronti? Un principio in cui si crede non è forse valido anche a livello regionale?
E a livello regionale non ci si deve far sentire se questo principio non viene affermato? Due pesi e due misure, a quanto pare!”.
Ma ciò che ancor più preoccupa il Sindaco Terrenzi è la rappresentanza dei territori in seno alla Giunta Regionale. “Sono allibito nel constatare che nel territorio fermano, con le sue tante imprese della calzatura di rilievo internazionale, il Presidente Acquaroli non abbia individuato nemmeno una persona per l’incarico di Assessore.
È vergognoso come gli assetti della Regione Marche vengano decisi da questi partiti di destra a Roma, imponendo candidati, Presidenti, Assessori e Consiglieri. D’altronde non c’è da
meravigliarsi più di tanto visto che sono stati i personaggi di Roma a fare la campagna elettorale… ci si poteva forse aspettare che ora non avrebbero voluto avere voce in capitolo? I marchigiani non contano
nulla? E’ questo il rispetto della volontà dei cittadini in cui crede la nuova maggioranza? Sono utili solo i voti dei territori?
Dalle scelte di Acquaroli è evidente che coloro che sono stati eletti nel fermano sono stati tutti bocciati dal loro stesso presidente. A Lucentini è stato promesso un posto a Roma in cambio di un passo indietro, mi chiedo gli imprenditori che l’hanno sostenuto per portare la loro voce in Regione, così come tutti gli altri cittadini che, pure, contavano su di lui, ne sono contenti? Negare rappresentanza al fermano per un posto a Roma significa pensare solo a se stessi e non al territorio e a chi, con i propri voti, ha dato mandato di portare la propria voce in Regione. Io credo che sarebbe più coerente scegliere di rimanere seduto nel consiglio regionale e battersi per quello che ha proposto in campagna elettorale. Ma avrà Lucentini, così come lo stesso presidente, un qualche diritto di scegliere a fronte delle imposizioni da Roma?
Hanno ampiamente dimostrato di essere servi del sistema partitico, senza un minimo di libertà di scelta. E i consiglieri eletti, pur essendo chiaro che non hanno un minimo di autonomia davanti ai diktat del partito, non sentono per niente il peso della responsabilità che gli è stato dato dal consenso degli elettori
del fermano e non sentono la necessità di battersi per loro?
Questo nostro fermano bistrattato e che ora si ritrova con un pugno di mosche credo che meriti maggior rispetto. A quanto pare il fermano conta zero al cospetto di questa gente. Questo dovrebbe far riflettere i fermani: la prossima volta che saranno chiamati al voto, magari ci penseranno due volte prima di dare la propria preferenza a chi, i fatti lo dimostrano, il fermano nei pensieri non ce l’ha proprio una volta finita la campagna elettorale.
Con Lucentini a Roma i fermani possono contare su cosa? Su una voce in più in minoranza, dove si conta poco più di niente? Mi spiace dirlo ma mi auguro che tutto questo sia d’insegnamento! Il fermano non merita di essere trattato in questo modo! Buon lavoro”.