“Di fronte a tutte le difficoltà, con grande determinazione e forza, siamo ripartiti. Abbiamo dimostrato di saper fare squadra. Adesso giochiamoci la partita fino in fondo perché ce lo meritiamo. Un’attività che riparte, con lo spirito giusto, diventa un punto di riferimento per tutti. Al governo continueremo a chiedere maggiore attenzione per la ricostruzione delle nostre comunità”.
Lo ha detto il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, intervenuto, a Castelsantangelo sul Nera (MC), alla riapertura della prima struttura alberghiera dell’appennino marchigiano dopo il sisma. A quattro anni dal terremoto, è tornato in attività l’albergo-ristorante “Dal Navigante”. Delocalizzato rispetto al precedente edificio, da demolire, la nuova struttura – con una superficie di circa mille metri quadrati – dispone di 20 camere e una sala ristorante da 90 posti. Tornerà a lavorare come hanno già fatto alcuni agroturismi nelle zone terremotate, pronti ad accogliere i turisti, nel rispetto del distanziamento sociale imposto dal coronavirus. All’inaugurazione sono intervenuti, tra gli altri, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, l’arcivescovo di Camerino-San Severino Marche Francesco Massara, il sindaco Mauro Falcucci, il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari. Ceriscioli ha colto l’occasione per “rinnovare l’impegno, mai venuto meno, di restituire alle nostre terre la piena dignità di cui merita.
Troviamo, ogni giorno che passa, insopportabile una situazione che riteniamo profondamente ingiusta. All’ingiustizia delle regole si aggiunge il fatto che, in altre parti d’Italia, quei vincoli, a noi imposti, sono stati sciolti. Ritengo la cosa ancor più incomprensibile, perché abbiamo mostrato, come comunità regionale, che quando l’impegno ricade su di noi, le cose riusciamo a farle bene e meglio di altri”.
Il presidente ha detto che “ci sentiamo leoni in gabbia e da questa gabbia vogliamo uscire. Dopo tutta quanto è accaduto, le Marche sembrano Giobbe: messo a dura prova da tutti i punti di vista, non perde mai la fede. Come Giobbe ripartiamo, però, dalla bellezza della creazione: questa non ci manca. L’abbiamo nel paesaggio e nel territorio che ci circonda, la mostriamo in quello che facciamo e sappiamo fare. Forti di questo spirito e di questa consapevolezza, rinnoviamo l’impegno a ribaltare le cose. Abbiamo di fronte tre mesi di over time: domani si sarebbe dovuto votare per le Regionali. Giocherò questi tre mesi di supplementari per portare a casa quello che serve alle Marche, per convincere il Governo a darci, finalmente, quello di cui abbiamo diritto per ricostruire i nostri territori”.