Sono oltre 3 milioni in Italia le persone che dichiarano di essere affette da diabete, il 5,3% dell’intera popolazione, e si stima inoltre che un altro milione di persone abbia il diabete, ma che non sia stato diagnosticato.
Una malattia in costante aumento, raddoppiata infatti la sua incidenza negli ultimi 30 anni, una malattia che crea dunque non pochi problemi al nostro sistema sanitario a partire dalle difficoltà legate alla gestione della sua quotidianità e della cronicità.
Una soluzione per stare accanto ai malati di diabete, specialmente nelle prime fasi di scoperta e diagnosi della malattia, potrebbe venire dalla figura del diabetico guida, ovvero un operatore volontario in grado di supportare e affiancare le persone con diabete nell’accettazione della malattia e nell’adozione di nuovi stili di vita.
Non un medico dunque e nessuna prestazione sanitaria o psicologica, riservata esclusivamente agli operatori del settore, ma un semplice compagno di viaggio che ha già percorso un tratto di strada ed è pronto a guidarvi il proprio compagno diabetico, un amico insomma nella gestione della malattia.
La figura del diabetico guida è stata al centro del convegno organizzato lo scorso 13 aprile presso la Camera di Commercio di Fermo dall’Associazione Diabetici del COmprensorio Fermano, un momento di scambio e di riflessione con esperti del settore e rappresentanti di varie associazioni.
di Laura Meda