L’ultima volta c’eravamo lasciati con un breve accenno a La La Land di Damien Chazelle. Nel frattempo il film ha scalato il box office e ha fatto sognare ed anche piangere molto pubblico.
Amore, sogni, nostalgia romanticismo. C’è tutto e ancora di più nella storia, anche drammatica, di Mia ( Emma Stone) e Sebastian (Ryan Gosling). Sognano il successo: lei come attrice, lui come jazzista. Intanto lei porge cappuccini nel bar dove lavora, e lui tira avanti suonando nei piano bar.
Il musical è un genere difficile. Solo i capolavori sono riusciti a entrare nel cuore degli spettatori. Anche La La Land ci riesce perché parla di qualcosa che sempre è esistito e sempre esisterà: quella spinta del cuore che chiede amore, bellezza, verità.
Storia d’amore dunque, di spalleggiamenti, di aiuto reciproco, di incanto… Sino a quando il successo chiederà conto delle due vite, chiederà svolte all’esistenza e decisioni dure. Come è stata bella la nostra vita di prima? No! Come può essere bella quella di oggi e di domani. Quando ancora saremo capaci di cullare i sogni, quelli veri, quelli giusti. Quelli immortali.
Dopo anni di lontananza dal set, di vicende sentimentali e giudiziarie non sempre esaltanti, torna alla grande Mel Gibson.
Il suo La battaglia di Hacksaw Ridge racconta la storia vera di Desmond Doss (interpretato da Andrew Garfield), primo obiettore di coscienza a ricevere la medaglia d’onore.
Siamo nella Seconda guerra mondiale, il Giappone non si piega. Nel corso della battaglia di Okinawa, Doss, cristiano-avventista, che porta l’uniforme USA e si rifiuta di usare le armi, riesce da portare in salvo 75 suoi commilitoni. Un eroe? Lui non si crede tale. Lui fa semplicemente il suo dovere, che è quello di salvare uomini non di ucciderli.
Gibson torna ai temi che più ama: la fede, la religione, il senso della vita e dell’opera quotidiana. Molto coinvolgenti i momenti in cui Doss chiede a Dio di dargli la forza di continuare. Da solo non ce la farebbe.
Il regista punta la macchina da presa sulle contraddizioni dell’umana avventura: la violenza e la condivisione, la brutalità e l’umanità. Ma è come se concluda: anche nel macello c’è speranza.
Una speranza moltoparticolare ce l’ha pure la banda dei ricercatori universitari e criminali di Smetto quando voglio – Masterclass di Sydney Sibilla, sequel del film prodotto nel 2014.
Vista la precarietà del loro lavoro se ne inventano uno che porta soldi sporchi ma anche molti guai. I ricercatori sono bravi in chimica: perché non trovare una droga nuova? Una smart drug? Ma, ad essere delinquenti, non ce la fanno e accade che…
Continuano intanto risate e riflessioni con L’Ora legale di Ficarra e Picone, firmato da entrambi. Storia di piccola politica in un piccolo comune con piccoli amministratori e piccole richieste: un gazebo per aumentare la clientela. Specchio dei nostri tempi? Ma no! Puro e semplice divertimento… ma forse…
Altri film in programmazione: United Kingdom, Split, Smetto quando voglio, e Sleeples il Giustiziere.
di Adolfo Leoni