Il teatro Cecchetti di Civitanova ha ospitato lo scorso 28 marzo l’incontro formativo “Hikikomori: il silenzio che grida. Alla scoperta delle radici dell’isolamento sociale degli adolescenti”, organizzato dal Comune di Civitanova – Assessorato alla Famiglia e alle Politiche Educative “Civitanova Città con l’Infanzia” – in collaborazione con l’ASP Paolo Ricci e l’associazione Hikikomori Italia ETS, è nato con lo scopo di sensibilizzare le famiglie e i professionisti sul fenomeno che porta gli adolescenti a un ritiro sociale volontario per lunghi periodi, senza aver nessun tipo di contatto diretto con il mondo esterno, talvolta nemmeno con i propri genitori. Scopo ampiamente raggiunto vista l’attenta partecipazione del pubblico presente in sala; l’incontro, inizialmente previsto nella Sala consiliar di Civitanova, è stato spostato al teatro “Cecchetti” visto l’alto numero di domande di adesione che hanno portato al tutto pieno di posti.
L’iniziativa rientra nel progetto “Educare in Comune – famiglia colonna portante del futuro” promosso dal Comune di Civitanova, realizzato con il contributo del Dipartimento per le Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Soddisfazione è stata espressa dall’assessore alla Famiglia Barbara Capponi che ha sottolineato: “Il ritiro volontario dei giovani, che può anche cronicizzarsi e divenire una problematica dunque persino dell’adulto, impatta e risente di molti fattori sociali che coinvolgono l’intera comunità. Compito delle istituzioni è dunque accendere i riflettori su tutti i fattori che possono essere modificati e tenere alta l’attenzione con gli altri attori sociali interessati, come la scuola e lo sport oltre ovviamente alla famiglia. Proseguiremo concretamente con l’avvio di uno sportello gratuito per la cittadinanza e con dei tavoli istituzionali per lavorare insieme in una ottica di vera alleanza nella prevenzione di un fenomeno tanto doloroso e impattante, perché molto si può fare nella riduzione dei fattori di rischio”.
Il relatore Marco Crepaldi, psicologo e presidente fondatore dell’associazione nazionale Hikikomori Italia ETS, ha illustrato la portata del disagio adattivo sociale che sta assumendo proporzioni sempre maggiori in Italia e sta diventando sempre più precoce. I dati parlano, infatti, della presenza dai 50 ai 70 mila casi nel nostro Paese nella fascia dagli 11 ai 19 anni. Accompagnato durante la serata da Lucia Callarà, psicoterapeuta e psicologa convenzionata con l’associazione, si è partiti dalle cause e dall’evoluzione del fenomeno per poi fornire indicazioni pratiche utili sia agli esperti (psicologi, educatori, insegnanti, terapisti) sia ai genitori. Conoscere l’origine del fenomeno “Hikikomori” e le sue manifestazioni è utile a riflettere su come la scuola, la famiglia e il contesto sociale possano intervenire per aiutare i giovani e permettere di ragionare su quale direzione prendere per supportare gli adolescenti coinvolti. Alla fine dell’incontro è stato rilasciato un attestato di partecipazione, oltre ai crediti formativi previsti per i professionisti.