I militari della Tenenza di Camerino, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata, hanno
concluso una indagine in materia di lavoro sommerso nei confronti di un imprenditore attivo nel settore
manifatturiero, avviata a seguito di autonoma attività info-investigativa
Gli accertamenti, eseguiti mediante riscontri tra la documentazione extra contabile acquisita in sede di avvio di
un controllo con i registri contabili nonché con le interviste effettuate nei confronti dei dipendenti in sede di
accesso, hanno fatto emergere l’impiego di sette lavoratori completamente in nero, in assenza delle preventive
comunicazioni agli organi competenti, e di nove lavoratori irregolari.
E’ altresì emerso che il titolare della società ispezionata pagava gran parte del personale con emolumenti
nettamente inferiori a quelli risultanti dalle buste paga, in presenza peraltro di maggiori ore effettuate rispetto a
quelle formalmente indicate. Allo stesso modo, per taluni altri dipendenti, ove è stata rilevata la coincidenza
degli importi con la busta paga, è stato riscontrato un numero di ore effettuate superiori a quelle documentate,
le quali non sono state retribuite.
Inoltre, ulteriori accertamenti effettuati hanno permesso di constatare che veniva corrisposta una retribuzione
netta inferiore di circa il 40% rispetto a quella stabilita nel Contratto Collettivo Nazionale di categoria, come,
tra l’altro, confermato dagli stessi lavoratori dipendenti, rivelando anche che se non avessero accettato tali
condizioni, ovvero una paga oraria di € 4,50/5, sarebbero stati licenziati.
Alla luce di quanto emerso, il datore di lavoro è stato deferito alla Procura della Repubblica di Macerata per il
reato di sfruttamento del lavoro ex art. 603 bis c.p., c.d. “caporalato”.
Al termine dell’attività complessivamente effettuata è stato, infine, accertato che a taluni dipendenti la
retribuzione è stata corrisposta per alcune mensilità senza utilizzare metodi tracciabili e che due dipendenti
sono stati impiegati, in alcune giornate, mentre fruivano della Cassa Integrazione in Deroga (C.I.G.) da covid19.
Referente: Ten. Francesco Di Prinzio ; Contatti: 339 3420476
In tal modo, l’impresa beneficiaria del sussidio ha anche usufruito gratuitamente di prestazioni lavorative
pagate in realtà dall’INPS.
Per tale violazione la predetta società è stata sanzionata amministrativamente e l’importo indebitamente
percepito è stato segnalato alla Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Macerata, quale provento
illecito da sottoporre a tassazione.
L’operazione si inquadra tra le attività svolte a tutela dei lavoratori e degli operatori economici onesti
danneggiati da forme insidiose di concorrenza sleale tanto più gravi perché poste in essere in un periodo di
crisi economica legata alla pandemia in corso.
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