Approfittando del vuoto pallavolistico forzato che porterà a un lungo periodo di inattività indoor, la società rossoblù ha deciso sin da subito di prendere parte al campionato italiano indoor per società di beach volley, che prenderà il via nel prossimo mese di gennaio. Volley Angels Project (che tra le proprie fila annovera anche Giada Benazzi, campionessa italiana in carica insieme a Sara Breidenbach) aveva già intenzione di gareggiare in questa disciplina e ha così preso al balzo l’occasione creata.
Il circuito tricolore per club di beach volley prenderà il via a gennaio e si concluderà a primavera inoltrata, tenendo conto anche dell’andamento della situazione Coronavirus. Una tappa verrebbe organizzata proprio dall’Asd King of the beach con la collaborazione di Volley Angels Project e verrebbe disputata a Civitanova Marche il 10 gennaio 2021. «Si tratta – ha dichiarato il direttore tecnico di Volley Angels Project Daniele Capriotti – di un’altra opportunità, nel pieno rispetto delle regole, che avevamo già contemplato nella nostra programmazione. Noi abbiamo un settore dedicato al beach volley e avremmo comunque fatto attività in quella direzione, anche se parlare di progetti in questo momento di emergenza sanitaria è fuori dal mondo.
La decisione di partecipare al campionato italiano per società è stata presa in piena libertà dalle ragazze, dopo aver ascoltato la nostra proposta, in modo da poter continuare il percorso di allenamenti che, per circa un mese e mezzo, sarà composto di lavori specifici per il beach volley (che faremo all’interno di una struttura di Civitanova Marche) e di pesi all’interno della palestra Borgo Rosselli di Porto San Giorgio, cercando così di evitare quella discontinuità di allenamenti che spesso è alla causa di pericolosi infortuni. Siamo molto contenti della loro risposta entusiasta».
Capriotti conclude con una riflessione. «L’adesione numerosa e spontanea – dice – ci fa riflettere sul grande desiderio delle atlete di continuare la loro attività salutare per anima, corpo e mente e questa cosa la notiamo anche e soprattutto in quei bambini di età compresa tra i 4 e i 9 anni che svolgono con la nostra società attività motoria di base all’aperto. Credo che tutti quanto dovremmo ascoltare maggiormente i segnali che provengono da loro».