Al ricco parterre di ospiti di POLITACA si aggiunge Antonio Polito, editorialista del Corriere della Sera, già senatore, autore di diversi libri e noto volto televisivo per le sue apparizioni in qualità di commentatore politico in varie trasmissioni TV. Assente giustificato invece Riccardo Iacona, inviato per motivi professionali alla Cop 27 in Egitto. E proprio il clima che cambia sarà uno dei temi al centro del dibattito della due giorni del festival dedicato alla politica.
«Non deve spaventare questa scelta di parlare di politica» sottolinea Carlo Pagliacci a nome del gruppo promotore del festival composto da Mario Andrenacci, Alvaro Cesaroni, Alessandro Fedeli, Stefano Luzi, Leila Makki, Massimo Mancini, Enrico Paniccià e Francesco Trasatti. «Colgo, nello sguardo di alcuni, quando spiego cosa stiamo facendo, ossia appunto promuovere una discussione che riporti al centro la politica con la P maiuscola, una luce di perplessità, come se ormai alla politica non si affidi più alcuna speranza. Eppure, è solo da essa che possiamo ripartire per ricostruire uno scenario di convivenza possibile per il futuro dell’umanità. L’alternativa quale sarebbe? Proseguire nel disinteresse? Fare finta di niente? Come ha detto Antonio Guterres, segretario generale dell’ONU, riferendosi alle scelte strategiche da adottare nei riguardi del cambiamento climatico, “la follia consiste nel fare sempre la stessa cosa e aspettarsi un risultato diverso”. Ecco perché POLITACA, per provare, tutti noi, cittadini normali, a riflettere insieme e capire l’urgenza delle nostre scelte personali, e delle nostre scelte come comunità».
Tre gli incontri programmati per questo fine settimana a Fermo: si comincia venerdì 18, alle ore 21, al Teatro dell’Aquila, discutendo di “POLITACA: quale approdo?”, un gioco di parole tra politica e Itaca, l’isola di Ulisse, ritrovata e raggiunta dopo un lungo e avventuroso viaggio. «È proprio questo senso di smarrimento che vogliamo combattere» prosegue Pagliacci, «e ci aiuteranno a ragionare insieme relatori di qualità ed esperienza in diversi campi, giornalisti, scienziati, imprenditori, persone che hanno svolto anche ruoli politici come, ad esempio, Matteo Colaninno e Polito. Ritrovare la via di casa, riuscire a riorientare l’ago della bussola in questo mare dove imperversano guerra, pandemia, climate change… questa è la grande scommessa». Sabato pomeriggio, alle ore 16.30, il dibattito si sposta in una fabbrica, l’azienda TreElle di Stefano Luzi, dove si parlerà del rapporto scuola lavoro: «scelta non convenzionale approntare un capannone industriale per un convegno, ma l’abbiamo fatto con l’obiettivo di restituire dignità sociale ad un luogo, la fabbrica appunto, in cui si trascorre larga parte della propria vita attiva. E l’abbiamo fatto per tornare su un tema portante per il futuro del nostro Paese: quale formazione necessita per il lavoro del futuro? Come orientare i giovani e le scuole verso scelte consapevoli? Come riuscire a garantire la prosecuzione del made in Italy?». Infine, sabato sera alle ore 21, nella chiesa di San Filippo Neri, il dibattito conclusivo: “cosa ci aspetta al di là della fantascienza?” «Si discuterà di nuovi scenari e di come la scienza sia giunta ad un bivio: riaffermare il proprio ruolo di fattore positivo nello sviluppo dell’umanità oppure assumere una dimensione sempre più meccanicistica che non consideri fondamentali l’uomo e l’ambiente in cui vive, ossia la sua casa, Itaca appunto».
Tutti i panel sono ad ingresso libero. Per partecipare all’incontro al Teatro dell’Aquila è consigliabile la prenotazione telefonando al 0734 284295 oppure tramite il link: https://prenotazioni.opera-coop.it/tc-events/politaca/. Gli altri appuntamenti prevedono un ingresso fino a capienza delle sale. Per informazioni si può consultare la pagina Facebook politacafestival.