Resta visitabile fino all’8 settembre la mostra di sculture e disegni di Luana Trapè, inaugurata sabato scorso al museo archeologico del Polo Fontevecchia in via Paccarone dal titolo “E tuttavia è alata””, a cura di Elisabetta Longari, docente dell’Accademia di Brera di Milano. In programma anche una serie di iniziative collaterali come gli interventi dell’archeologa Carla Di Cintio oggi, i poeti Andrea Lanfranchi e Sandro Olimpi il 31 agosto alle ore 17.30 ed altri due appuntamenti a settembre, Attraverso le loro voci “La città si racconta”: ognuno testimonia la sua esistenza e la sua attività artistica in essa, così come avviene per Giovanni Ercoli, Luana Trapè, e l’attore Stefano De Bernardin, che leggerà passi degli scritti in catalogo.
Dopo aver esposto negli anni in sedi di prestigio di numerose città come Palazzo dei Diamanti a Ferrara e Palazzo delle Esposizioni a Roma, Luana Trapè organizza la sua prima personale a Fermo, amata città presente in molte sue opere e protagonista della mostra, che si svolge per sua precisa scelta nel Museo archeologico di via Paccarone.
Le opere esposte si dividono in 2 gruppi: quello che si snoda a terra è un progetto realizzato appositamente per il museo archeologico di Fermo, con l’allestimento di Giovanni Ercoli. Le EMERSIONI, che ricordano gli scavi archeologici, “dissotterrano” – per così dire – le tappe della creazione. Alle pareti le sculture che – scrive nel catalogo Elisabetta Longari – “come diceva Genet a proposito di Giacometti, divengono visibili dopo un lungo viaggio dall’oltretomba, iniziato nella notte dei tempi. Sono statuette votive disposte alla metamorfosi che contengono il ricordo di Nanni Valentini.” Queste opere di Luana Trapè dunque rimettono in gioco l’arcaico, adeguandolo però al proprio tempo. Anche le formelle e i disegni recano tracce della sua passione per l’arte del passato, richiamandosi alla preistoria, al mito, alla classicità, al Medioevo. L’Associazione “Periferie” di Fermo che propone la mostra fin dalla nascita trent’anni fa ha organizzato eventi in luoghi della città carichi di storia che si affacciavano a nuove funzioni, curando in modo particolare la relazione tra le Arti.