Nei mesi di chiusura forzata, in tanti hanno teorizzato che nulla sarebbe tornato come prima. I piú illuminati, hanno predicato di prendere al volo questo periodo di
forzato cambiamento per correggere modi di vivere e di lavorare, sbagliati. Come CISL FP avevamo previsto, che senza una serissima revisione dell’organizzazione sanitaria, Fermo ed il fermano avrebbe pagato ancora più di altri territori, la ripartenza. Lo scorso aprile, CISL FP aveva conteggiato le prestazioni sanitarie non effettuate e rinviate a causa
del Covid. Il numero era pesantissimo allora, figuriamoci oggi. Parliamo di 4000 interventi. Eppure, a vedere come è andata la ripartenza post Covid, sembra che i
vertici Sanitari regionali e locali abbiano promesso tanto, nel senso di misure di prevenzione e di potenziamento dei Servizi ma purtroppo stanno facendo poco o nulla. Anzi, il rischio che si corre, è che l’onere ed il peso di rispondere agli enormi disagi degli utenti, venga regolamento scaricato sugli Operatori di prima linea.
La Direzione di Are Vasta 4 aveva concordato con i Sindacati, misure di sicurezza e riorganizzative a tutela dei lavoratori e dei pazienti, ad oggi rimaste quasi tutte sulla carta. Controlli con termoscanner avanzati all’entrata dei Presidi Sanitari, ricollocazione delle Cassa Cup per evitare l’entrata degli utenti in Ospedale, totem informatici
digitali per autocertificazioni con il deposito della Tessera Sanitaria per monitorare i visitatori del Murri, barriere di plexiglass in tutti gli uffici in cui entra utenza, campagne informative massicce per educare la popolazione, ecc. Tante aspettative alle quali ha fatto seguito una cocente delusione. Si sta discutendo, ad esempio, una cosa di per sé banale, qual’è posizionare le barriere di plexiglass negli uffici del Personale di Via Zeppilli.
Il Servizio Prevenzione e Protezione invece di stare dalla parte dei lavoratori, gioca sulle virgole dei protocolli regionali per consentire alla Direzione di non acquistare 5-6 barriere di plexiglass. Quale risparmio, eh??? Questo è un esempio banale. Figurarsi ciò che accade in situazioni più complesse. Un altro esempio negativo è quello riguardante il Cup Cassa di Fermo. Dov’è stato riaperto secondo voi, dopo le promesse di portarlo fuori dall’ospedale?? Indovinate un pó? Dopo le promesse da marinaio, impaurito da pressioni esterne di qualche Associazione, il Direttore di Area Vasta 4 ha riaperto le Casse Cup proprio dove aveva detto che non avrebbe fatto … all’interno del Murri.
Gli utenti fanno file enormi anche sotto il sole cocente per entrare li, dove sarebbe opportuno non entrassero cioè in Ospedale. Non parliamo poi dello sportello di Anagrafe Sanitaria presso l’ex Inam di via Gigliucci. Il povero vigilantes, messo lí come frontiera, si ritrova ogni mattina dalle 30 alle 40 persone asserragliate negli spazi ridotti
della sala d’attesa del Poliambulatorio perchè fuori non vogliono attendere visto il sole battente. Provvede con dovizia alla misurazione della temperatura e a ritirare le autocertificazioni ma nulla può fare sull’assembramento Cosí succede anche a Montegranaro dove gli sfortunati utenti che devono prenotare o pagare i ticket, stanno in fila
all’esterno senza un riparo. Le nuove regole stanno mettendo in evidenza, le enormi carenze organizzative, ricettive, strumentali e di personale giá presenti nella Sanitá Fermana prima del Covid.
Come l’allenatore che non riesce a cambiare strategia durante la partita che sta perdendo, la Direzione di Area Vasta 4 sta perdendo non solo la partita ma il campionato perchè non ha la forza e la credibilità politica per fare una vera rivoluzione e reinventare un modo innovativo in cui offrire e gestire i Servizi sociosanitari proprio perché non ha affrontato e risolto le carenze pre esistenti al Covid. In particolare quella principale che ha sempre negato: la carenza di personale.
L’Area Vasta 4 era sottodimensionata in posti letto prima del Covid ora la situazione è drammatica. L’area medica è fortemente ridotta ed i ricoveri di anziani cronici con pluripatologie, vengono imposti dal Pronto Soccorso e dalla Direzione Sanitaria ad ogni Reparto che ha la fortuna o sfortuna di avere un posto letto libero. Un modo sbagliato e
dai costi altissimi per la collettivitá, di gestire ricoveri di malati che per tipologia, non dovrebbero nemmeno arrivare al Murri. Si definiscono ricoveri impropri, spesso dettati dalla medicina difensiva che costano 5 volte un ricovero appropriato in Strutture non per acuti, che però a Fermo scarseggiano.
In questo discorso bisogna inserire Inrca che ha perso un intero Reparto di Geriatria, sfrattato notte tempo dal Murri per esigenze di spazio durante il Covid. Che fine ha fatto Geriatria con i suoi 20 posti? Quando ritornerá, come di diritto, al Murri? Qualcuno ce lo dirà mai tra l’inaugurazione di un montacarichi e l’altro?
Si metta in pace chi diceva: “nulla sará come prima”. Infatti è peggio di prima. L’Esecutivo regionale uscente, in piena campagna elettorale quindi impegnato nella inevitabile propaganda, sventola ai quattro venti, l’assegnazione di numerosi posti letto all’AV4 di cui molti di Rianimazione. Ed il Personale Medico, infermieristico, OSS che serve per
attivarli, dove sta? Chi lo assume? Mancano tanti professionisti alcuni scelgono proprio di non accettare le proposte lavorative in AV4. Pensiamo ad esempio ai Cardiologi che
essendo Fermo l’unica provincia delle Marche sprovvista di Emodinamica, preferiscono altre Aree Vaste. Nel 2021 a causa di ulteriori pensionamenti, è a rischio pure la sopravvivenza di Unità Coronarica. Quando succederà, non dite che non avevamo avvisato. Mancano Pediatri, Anestesisti, Medici di Pronto Soccorso ( da cui c’è una fuga costante)
ma soprattutto Infermieri, OSS, Tecnici Sanitari, Amministrativi per front office. Va chiarito che attualmente in AV 4 sono disponibili meno Operatori di prima del Covid. Sono state poche le assunzioni quasi tutte di tipo precario, portate a casa durante questi mesi mentre molti Operatori sono andati in pensione altri stanno beneficiando dei permessi e congedi vari messi in campo dal Governo. Quindi …con chi si vuole attivare nuovi posti letto e poi…dove si troveranno spazi in un Murri ormai tutto pieno e stipato? I vari Reparti dovrebbero, il condizionale è d’obbligo, garantire distanze minime stabilite da Leggi e da disposizioni regionali, tra i letti di degenza. Come CISL FP, in tal senso, abbiamo molti dubbi che i letti siano posizionati veramente almeno a 1,5 metri di distanza. Forse la prima settimana della ripartenza era così ma poi, anche letti che non dovevano esserci, sono
ricomparsi miracolosamente.
Questo perché nulla è cambiato in quel di Fermo mentre si poteva e si doveva fare molto di più per ripensare una nuova Sanità. Magari tornando a valorizzare strutture alternative all’ospedale di rete, riesumando i tanti Presidi periferici troppo velocemente smantellati su pressione della stessa Giunta Regionale che oggi vuole rifarsi una verginità morta e sepolta, passando per quella che aumenta i posti letto negli Ospedali marchigiani. …ma quanti ne ha tagliati la Giunta attuale e quella precedente ? Nel fermano quasi 100 posti letto. Avere memoria aiuta a non cadere nelle trappole della propaganda e spinge a pensare con la propria testa.
Il Segretario Regionale
Giuseppe Donati