“Purtroppo, come avevo previsto, la risposta data in consiglio regionale dall’assessore Aguzzi alla mia interrogazione, conferma che la giunta Acquaroli non ha alcuna idea su come fronteggiare la crisi che sta travolgendo il settore moda della nostra regione, uno dei fiori all’occhiello del Made in Italy. Ancora una volta l’unico orizzonte che la Regione Marche riesce a immaginare è la cassa integrazione. Questa mancanza di visione, in territori come il fermano, rischia di innescare una spirale che porterà alla cancellazione di decine di aziende, prime tra tutte quelle conto terziste che collaborano con i grandi marchi nazionali, e migliaia di posti di lavoro. Questa ignavia del centrodestra deve finire ed è tempo che la giunta regionale si prenda impegni precisi. Per questo motivo depositeremo nei prossimi giorni una mozione per indicare con chiarezza le azioni da intraprendere per la tutela di questo comparto strategico per l’economia dei nostri territori, a partire da un programma di investimenti mirati a potenziare la formazione professionale”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Fabrizio Cesetti.
“Dal 2019 – aggiunge la consigliera Manuela Bora – stiamo assistendo a un calo continuo del numero delle imprese che operano nel distretto della moda. Che cosa è stato fatto per il settore? Il consigliere Putzu ha voluto il tavolo Moda in II Commissione per sopperire alla gravi mancanze della giunta Acquaroli. Peccato che, a oggi, ci siamo incontrati tre volte, senza risultati apprezzabili. A febbraio, in occasione del Micam, lo stesso Putzu ha annunciato una prossima riunione, che però non è mai stata convocata. Evidentemente le priorità erano altre e tutte elettorali. In ogni caso è chiaro che la Giunta Acquaroli non può più permettersi di sedersi attorno ai tavoli a discutere; è tempo che agisca e passi ai fatti. A luglio del 2020 la giunta uscente sottoscriveva, dopo due anni di lavoro e di confronto con tutti i portatori di interessi, un accordo di programma per la riconversione e riqualificazione industriale in particolare del comparto calzaturiero, mettendo a disposizione dei territori ben 30 milioni di euro. Un accordo avviato dal centrosinistra ma gestito completamente dal centrodestra, evidentemente in maniera poco efficace, come i numeri ci stanno dimostrando”.