Dopo 50 anni di attività chiude la ferramenta Borraccini. Un altra bottega storica che abbassa la saracinesca, ultimo frammento dell’emporio fra tre fratelli che gravitavano lungo via Speranza, sotto l’ospedale civile.Dagli inizi negli anni ’60 quando Gino, Lino e Mariano già gestori della cantina in vicolo Cordella, ritrovo nel dopoguerra per gli studenti dell’Istituto che pullulavano Piazzetta, si spingono fuori Porta Santa Lucia uno dirimpetto all’altro creando una sorta di emporio riferimento per generazioni di famiglie. Dai paesi dell’entroterra era un andirivieni continuo per il capoluogo in cerca di mangimi per gli animali da cortile, fino agli anni 90 quando era ancora abitudine accudire sotto casa le galline per l’uovo fresco di giornata, per i baristi e i ristoratori che si rifornivano di liquori nostrani. Da Mariano trovavi il mistrà Varnelli, il Vov, l’immancabile gassosa Albanesi, la Spuma Adriatica e le bottigliette di bibite gasate etichetta “Colle Sabulo” prodotte in via Ognisanti, da Lino gli sferrati tutti al naturale, semi e piantine per l’orto. Gino era il custode del ferro in tutte le misure dai chiodi a 150 lire a chilo ai più disparati attrezzi per il fai da te e l’agricoltura, come il procedimento della passata di pomodoro che andava dalla spremitura all’ebollizione in calderoni fumosi e la leva a pressione per il tappo metallico. Riti che i nuovi abitanti dei quartieri sorti attorno alle mura di Fermo faticavano a rinunciare in una città che si stava tramutando da rurale a impiegatizia. Una rapporto di fiducia e assistenza fra il bottegaio e i suoi clienti che la figlia Luciana affiancata dall’onnipresente Bruno ha saputo tramandare nella ferramenta, la cui licenza ora è in vendita. Un tesoretto per un giovane che voglia intraprendere è il lascito di Bruno Achilli, già noto per aver formato nell’arte del volteggio i primi sbandieratori della Cavalcata, maestro esperto in negozio dove oltre a rifare la chiave smarrita, tanti fermani erano soliti trovare l’attrezzo giusto e un buon consiglio per un lavoretto di casa, per potare un albero, raccogliere l’oliva, articoli completi per l’edilizia fino al set di pentole e piatti da 12 posti. A tenere ora il testimone dell’emporio di famiglia Borraccini è ora Maria Grazia, figlia di Lino (87 anni) che a Santa Caterina da oltre vent’anni porta avanti la “Bottega degli Animali”. (f.s.)
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