Casini capogruppo Pd: “Con lo scandalo Atim, rallenta il turismo delle Marche”
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Casini capogruppo Pd: “Con lo scandalo Atim, rallenta il turismo delle Marche”

“L’inchiesta di Report su Atim deve aver lasciato pesanti scorie in Regione. Non a caso il presidente Acquaroli, ormai in totale stato confusionale, nel disperato tentativo di difendere la sua Agenzia ha provato a vendere come un successo i disastrosi dati riguardanti il turismo marchigiano, ricorrendo a un artificio infantile e non onesto, ovvero paragonando i numeri attuali con quelli della stagione del Covid. Se fosse stato serio, Acquaroli avrebbe dovuto riportare sui suoi canali social l’ultima rendicontazione elaborata e presentata pubblicamente dal Dipartimento Turismo della Regione Marche, che compara il 2023 con il 2024. Una rendicontazione estremamente illuminante, che evidenzia un drastico calo delle presenze complessive tra giugno e agosto, delle presenze legate al turismo domestico e delle presenze presso le destinazioni balneari. Se poi prendiamo i dati Istat, vediamo che le Marche governate dal presidente e assessore al Turismo Acquaroli corrono molto meno del resto del paese. Non solo, gli stessi ci dicono che oggi la nostra regione non è riuscita neppure a tornare ai livelli pre Covid e che la crescita maggiore del settore turistico è stata conseguita prima della costituzione di Atim. Davvero un “bel” risultato, considerati i milioni di euro bruciati dall'”Agenzia degli sprechi”. E Acquaroli farebbe bene a ringraziare Pesaro, visto che con il progetto Capitale italiana della Cultura ha permesso un incremento in città del 6,51% degli arrivi e del 15,13% delle presenze, mitigando un almeno po’ l’impatto negativo delle politiche turistiche da lui messe in campo”.

A dirlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico.

“Nel suo dannoso navigare a vista e senza visione – aggiungono i Dem – rientra anche il nuovo bando per la riqualificazione delle strutture ricettive che partirà dal prossimo 27 gennaio. Un intervento che arriva in fortissimo ritardo rispetto alle richieste degli operatori turistici (basti dire che l’ultimo risale al 2019) con risorse di gran lunga inferiori rispetto ai reali fabbisogni. Non è difficile capire che il presidente abbia voluto attendere fino a oggi, nonostante le tante sollecitazioni ricevute, per potersi giocare una carta in più, ovviamente sulla pelle delle imprese, nell’imminente campagna elettorale. Un comportamento assolutamente irresponsabile, perché se quei fondi fossero stati messi prima a disposizione degli albergatori, i quali sanno sicuramente investire molto meglio di Acquaroli il denaro pubblico per rendere le nostre Marche più competitive, forse non ci saremmo trovati nella spiacevole situazione di assistere al declino turistico della nostra regione”.

24 Gennaio 2025