Gli insetti impollinatori sono indispensabili per la conservazione di molte specie vegetali. Di questo si è parlato sabato 14 ottobre durante la conferenza Regine di Fiori che si è tenuta presso il Giardino delle Farfalle – Centro di Educazione Ambientale in Contrada Fonte Girata, di Montalto di Cessapalombo, nel corso della quale si sono presentati alcuni risultati del progetto BEE SAFE.
Dal 2019, sulla base delle Direttive Biodiversità del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è nato un accordo di programma, siglato nel 2020, che unisce il Parco Nazionale dei Monti Sibillini, il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (capofila), il Parco Nazionale della Majella, il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi ed il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano.
Negli ultimi anni l’attenzione del pubblico è stata richiamata sulla drammatica situazione in cui versano gli insetti impollinatori, le cui popolazioni hanno subito perdite nell’UE e in tutto il mondo.
“Dietro a questo fenomeno largamente pubblicizzato si nasconde un problema di ben più ampia portata – dice Alessandro Rossetti, biologo che per l’Ente Parco dei Monti Sibillini sta seguendo le attività – un evidente declino nella presenza e nella diversità di tutti gli impollinatori selvatici europei, fra cui api, sirfidi, farfalle e falene. Numerose specie di impollinatori sono già estinte o minacciate di estinzione. Questa situazione è fonte di grave preoccupazione, perché gli impollinatori sono parte integrante di ogni ecosistema sano” ha sottolineato il Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Andrea Spaterna.
Si tratta di un rischio che ha importanti conseguenze ecologiche, sociali ed economiche. Senza gli impollinatori selvatici si assisterebbe al declino e all’eventuale estinzione di molte specie vegetali e degli organismi che dipendono dalla loro presenza e anche le colture agricole, basandosi, in misura diversa, sull’ impollinazione animale, subirebbero conseguenze.
L’allarme riguarda anche l’Ape mellifera autoctona italiana che è in pericolo, non solo per il diffuso fenomeno della moria delle api dovuto a fattori ambientali, ma anche per una non sempre corretta pratica dell’apicoltura che ne minaccia la conservazione, anche a causa dell’inquinamento genetico dovuto alla ibridizzazione con api commerciali.
I rischi sono stati sottolineati dai vari ricercatori e docenti che hanno presentato i risultati degli studi svolti.
“Nell’area del Parco dei Monti Sibillini abbiamo censito 145 specie di farfalle – hanno detto Leonardo Dapporto e Sofia Colletta dell’Università di Firenze – e con il nuovo indice che vede anche l’apporto attivo dei cittadini, definiti “Citizen Scientist” opportunamente formati e che hanno interagito grazie ad un’apposita app, – siamo riuscita a fare una buona mappatura della situazione”.
Per Giorgio Davini funzionario del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, capofila dell’Accordo di Programma “la qualità dei ricercatori coinvolti ha consentito validi risultati scientifici che ora sono anche a disposizione di agricoltori ed apicoltori.”
Sara Ruschioni dell’Università Politecnica delle Marche ha parlato degli insetti impollinatori, operai di biodiversità: “Siamo sempre più consapevoli che senza di loro molte forme di agricoltura scomparirebbero. Occorre recuperare in poco tempo tutti i decenni pregressi di mancata tutela”.
Antonio Felicioli, Francesca Coppola e Chiara Benedetta Boni del CiRAA (Centro di Ricerche Agro-Ambientali Enrico Avanzi) dell’Università di Pisa hanno presentato il monitoraggio a cui sono sottoposti gli apoidei dei Monti Sibillini. “Conosciamo bene l’evoluzione dei loro comportamenti in base ai cambiamenti in corso. Possiamo dire che questo tipo di attività di monitoraggio dovrebbe continuare in un arco di tempo più ampio per capire il futuro dei nostri insetti”.
Tiziano Gardi, esperto nazionale apistico su nomina MASAF (Ministero dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste) ha illustrato le caratteristiche delle popolazioni autoctone di Apis mellifera ligustica nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
“Il progetto BEE SAFE: salviamo le api e gli altri impollinatori delle Direttive Biodiversità del Ministero dell’ Ambiente e della Sicurezza Energetica nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini prevede azioni per il monitoraggio e la conservazione degli apoidei selvatici, le farfalle e altri impollinatori e la conservazione della popolazione autoctona dell’ape mellifera Ligustica e attività di educazione ambientale” ha detto Gardi ” E il Ministero intende proseguire nelle attività di monitoraggio e conservazione degli insetti impollinatori, destinando ai Parchi nazionali ulteriori risorse con successive direttive”.
Il professor Gardi sottolineato che “La nostra specie Ligustica è di gran lunga la migliore specie, capace di adattarsi e di grande produttività. Semmai il compito dei produttori è di conservare la specie da dannose intromissioni”.
Il convegno si è svolto all’interno del Giardino delle Farfalle di Cessapalombo che è un’area didattica dedicata alle farfalle gestito da Fabiana Tassoni e Patrizio Guglini. Due imprenditori che hanno fatto una scelta di vita per creare un’area dove ogni anno arrivano in visita circa 10.000 studenti e familiari. Un’oasi dedicata alla manutenzione e alla difesa delle biodiversità.