«Un progetto antistorico e distruttivo». Così Sinistra Italiana Marche bolla la proposta di arretramento della ferrovia e dell’autostrada A14. La questione è tornata alla ribalta dopo un convegno organizzato nei giorni scorsi a Porto San Giorgio dalla Fondazione San Giacomo della Marca, favorevole all’arretramento. «Chi ha partecipato ai lavori – afferma la segretaria SI Marche Gioia Santarelli – ha avuto l’impressione di trovarsi a uno spettacolo di magia, visto che il relatore, il prof. Mario Baldassarri, dal suo cilindro ha tirato fuori innumerevoli progetti di nuovi tracciati autostradali e stradali, tali da far pensare a un territorio completamente ingabbiato in un reticolo di strade».
Baldassarri, però, non si è limitato a insistere sulla proposta di arretrare l’A14 nel tratto Porto Sant’Elpidio-San Benedetto del Tronto, ma ne ha aggiunta un’altra, altrettanto scellerata e impraticabile, che prevede un collegamento tra Porto Sant’Elpidio, Ascoli e Teramo, nonché tutta una serie di strade collegate, in una sorta di nuovo “progetto quadrilatero”. «Queste persone – tuona la segretaria Santarelli di SI Marche – dimenticano che la nostra regione ha un territorio fragile e, nel contempo, prezioso per le sue caratteristiche storico-ambientali, il cui paesaggio va conservato e valorizzato. L’esatto contrario di quello che comporterebbe un intervento devastante e inquinante come quello, per ora, ipotetico».
Non solo. Il progetto di arretramento va anche in direzione opposta a quella indicata dall’Unione Europea che, per la mobilità di persone e merci, chiede agli stati di concentrarsi sui trasporti ferroviari. «Siamo e resteremo contrari – dichiara la segretaria SI Marche – all’arretramento dell’autostrada. Siamo e resteremo favorevoli, invece, alla realizzazione di una nuova “Bologna-Bari” per l’alta velocità, alla trasformazione dell’attuale autostrada in metropolitana di superficie e alla realizzazione, nel Fermano, di una metropolitana di superficie “Porto San Giorgio-Amandola”.
Il futuro del trasporto sarà sempre di più su rotaie e cresceranno quello marittimo e la mobilità dolce. Le autostrade sono, perciò, destinate a perdere la loro centralità. Anche per questo, «insistere sull’arretramento dell’A14 significa guardare a un passato fossile e distruttivo che bisogna abbandonare il prima possibile».