La robotica scende in campo per l’agricoltura di precisione. In vista dell’avvio della raccolta delle barbabietole si pensa già al futuro con gli agricoltori pronti a sperimentare macchinari hi-tech a energia solare per la semina e la raccolta e chiedere alla Regione Marche un impegno per potenziare le infrastrutture, soprattutto l’Interporto di Jesi e la rete ferroviaria, per abbattere i costi di conferimento e, allo stesso tempo, rendere meno impattante sull’ambiente la voce trasporti.
Di questo si è parlato nel corso dell’incontro organizzato da Coldiretti Marche e Coprob, l’unico produttore cooperativo di zucchero con una filiera tutta italiana, all’azienda agricola Guzzini di Recanati per fare il punto della situazione. Quest’anno la barbabietola da zucchero ha risentito della crisi idrica ma gli agricoltori marchigiani puntano ad aumentare gli ettari a disposizione di questa coltura che restituisce, in rotazione, grano duro di ottima qualità. Intanto nelle Marche ci si prepara anche a una semina autunnale: il test su 140 ettari (70 bio) che, ha spiegato il presidente di Coprob, Claudio Gallerani, “potrebbero essere una grossa risposta al cambiamento climatico e alla mancanza d’acqua. Vogliamo farlo diventare un cavallo di battaglia per la regione”.
Agli agricoltori è stato proposto di aderire al Patto per lo Zucchero Europeo per una maggior valorizzazione del prodotto a livello comunitario. All’incontro erano presenti anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, l’assessore all’Agricoltura, Mirco Carloni, il sindaco di Recanati Antonio Bravi e Paolo Carnemolla, segretario generale di Federbio. Proprio il biologico è la grande sfida che i marchigiani hanno accettato. “Quando tre anni fa abbiamo iniziato a ragionare con Coprob – spiega Francesco Fucili, presidente di Coldiretti Macerata – sapevamo che sarebbe stata un’avventura e gli agricoltori marchigiani sono ancora qua ad affrontarla con la loro professionalità e con la loro esperienza che parte da lontano”. La raccolta al via interesserà circa 1500 ettari coltivati, di cui più di 400 biologici (numero interessante anche in ottica di Distretto Biologico Marche). L’obiettivo per la prossima stagione bieticola è quello di aumentare gli ettari a disposizione e aumentare le aziende coinvolte che, ad oggi, sono circa 140.