Popsophia 2025 promette di essere un’edizione “magica”, dove filosofia, arte e pop culture si fonderanno in un’esperienza unica e coinvolgente. Archiviata la prima edizione del festival nazionale della pop filosofia che si è svolta a marzo del 2024 alla Mole Vanvitelliana, Popsophia inizia a presentare alcune delle novità. La direttrice artistica Lucrezia Ercoli è già all’opera per costruire un evento più ambizioso. Il tema scelto per il 2025, “Abracadabra”, l’antica formula magica rilanciata dalla saga dei libri di Harry Potter ci aiuterà ad esplorare le dimensioni del pensiero magico, con una serie di incontri, laboratori, mostre virtuali con visori VR e philoshow inediti pensati appositamente per il pubblico dorico. Dopo aver indagato “Lo spettacolo del male” nella prima edizione ad Ancona, Popsophia 2025 si avventurerà in un territorio più brillante, ma altrettanto affascinante: il realismo magico, la magia e il pensiero superstizioso. Il tema “Abracadabra” verrà trattato con il consueto approccio multidisciplinare, non mancando di connettere il passato arcano con il presente tecnologico.
«Abracadabra è una formula magica antichissima che ha il potere di far scomparire o apparire qualcosa o qualcuno – afferma la direttrice Lucrezia Ercoli – Dai manoscritti di un’arcana sapienza alle tradizioni popolari, dall’ arte alchemica all’immaginario della cultura pop, il potere delle formule magiche non è svanito. La scienza e la tecnica che dominano il mondo contemporaneo, ormai secolarizzato e disincantato, non si sono liberate del pensiero magico. Negli schermi incantati dei nostri dispositivi elettronici, pieni di sciamani digitali e di tecno incantesimi, troviamo l’eco di presenze invisibili che abitano le nostre vite». Intrigante anche l’iconografia scelta per la grafica del festival: la Mano del Filosofo, un disegno seicentesco di Johannes Isaac Hollandus, che racchiude i simboli dell’Arte Alchemica e “nessuno può comprenderli a meno che non giuri fedeltà alla filosofia”.
L’arrivo di Popsophia ad Ancona ha già segnato una collaborazione proficua con il territorio, culminata nei due eventi estivi che hanno riaperto al pubblico l’Anfiteatro romano. Ora, con il crescente successo e i sold out delle precedenti edizioni, si è scelto di puntare su una location di maggiore capienza: il Teatro delle Muse. Per quattro giorni, il principale teatro delle Marche ospiterà un ricco programma di incontri, laboratori, mostre e philoshow, animando ogni sala dal pomeriggio fino a tarda serata. Anche le date segnano un cambiamento strategico: dall’8 all’11 maggio, in un periodo pensato per attirare un pubblico ancora più ampio.
«Dopo la partecipatissima stagione passata, che ha visto due contenitori di prestigio come la Mole e l’Anfiteatro ospitare il fortunato incontro tra la storia classica e i linguaggi contemporanei, Popsophia torna quest’anno a stimolare riflessioni e contaminazioni, a mescolare filosofia e cultura popolare – le parole del Sindaco di Ancona Daniele Silvetti – Un format davvero fortunato, che ha incontrato il favore di un pubblico sempre più ampio dagli interessi più vari, che quest’anno riusciremo a soddisfare nella cornice del Teatro delle Muse. Il tema di questa edizione si presta a calamitare curiosità e coinvolgere interessi a largo raggio: sarà indagato il “pensiero magico”, il mistero in tutte le declinazioni pop delle arti cinematografiche, televisive, filosofiche. E siamo sicuri che il festival riuscirà ad animare la primavera culturale anconetana, ad essere attrattivo per cittadini e turisti – non a caso è tra le iniziative che abbiamo presentato alla BIT di Milano”
Soddisfatta per la presentazione del programma e del nuovo tema anche il neo assessore alla Cultura Marta Paraventi: «E’ un tema affascinante quello che inaugura, con il festival Popsophia, la stagione culturale 2025 – le parole dell’assessore Marta Paraventi – Un tema che abbiamo condiviso perché in molti sono attratti dalle parole magiche e dal mondo del mistero e a tutte le età: uno degli elementi che più mi ha colpito e convinto di questo festival è proprio l’eterogeneità di pubblico a cui si rivolge. Penso ai bambini – la magia non è forse favola? – penso agli appassionati di cinema, agli amanti di letteratura e di approfondimento filosofico, penso ai cultori delle tradizioni del passato che di una cultura arcana si nutrivano. Penso infine al contemporaneo così dominato dalla tecnologia: sarà interessante sapere quanto sopravvive oggi questa pulsione al segreto e al pensiero magico. I giorni del festival dovranno essere una festa diffusa”