Più di 500 atleti e 70 squadre partecipanti provenienti dalle Marche, dall’Umbria, dal Lazio, dalla Toscana, dall’Abruzzo e dall’Emilia Romagna: la Città di Corridonia si appresta ad ospitare la Coppa Italia di ruzzola a squadre.
L’appuntamento è per domenica 2 Aprile con ritrovo presso il bar Arte Bianca di via Valadier, nella zona industriale. Le eliminatorie inizieranno alle ore 8 sul tracciato della strada provinciale 43 di Urbisaglia, per la categoria C, su quello di via Crocifisso di Corridonia, per la categoria B, e su quello di via Fiastra e via San Marco, a Petriolo, per la categoria A.
Nel pomeriggio le finali per tutte le categorie sulla strada di via Crocifisso dopo un pranzo conviviale al ristorante rosticceria Da Genna.
Alle ore 18,30 la cerimonia ufficiale di premiazione nella sala Consiliare del Comune di Corridonia.
L’evento sportivo è promosso dalla Figest, la Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, in collaborazione e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale che ha presentato la sfida di Coppa Italia nel corso di un incontro cui hanno preso parte sindaco di Corridonia, Giuliana Giampaoli, l’assessore allo Sport, Matteo Grassetti, il consigliere comunale Catia Luciani, impegnata in prima persona nell’organizzazione, il presidente nazionale di Figest, Enzo Casadidio, il presidente regionale Marche, Matteo Capeccia, il presidente provincia, Patrizio Romaldini, il presidente di specialità della ruzzola, Mauro Sabatini.
Coinvolte nell’organizzazione anche la Ruzzola Santangiolese di Sant’Angelo in Pontano e l’Asd Ruzzola Petriolo.
“Felicissimi di ospitare questa iniziativa che rappresenta un’importante vetrina a livello nazionale – ha sottolineato il primo cittadino di Corridonia, Giuliana Giampaoli, alla presentazione l’evento – Il gioco storico della ruzzola rappresenta la nostra cultura, questo appuntamento potrebbe rinnovarsi negli anni a venire”.
“Oltre a permettere la riscoperta delle tradizioni – ha ricordato invece il presidente Figest, Enzo Casadidio – questo sport dà a molti la possibilità di stare insieme e socializzare sul campo di gara ma anche in quello che mi piace chiamare il terzo tempo, cioè il momento in cui, alla fine di ogni competizione, ci si ritrova con lo scopo proprio di stare insieme”.
“Recuperare le nostre tradizioni è un trampolino di lancio per guardare oltre” – è intervenuto il consigliere comunale Catia Luciani.