Ho appreso con profondo disappunto e sconcerto della decisione della Giunta Regionale di cancellare dal bilancio di previsione 2021-2023 le risorse destinate all’Istituto regionale per la Storia del Movimento di Liberazione delle Marche. La ritengo una decisione profondamente sbagliata che, se attuata, rischia di privare il territorio regionale di una delle istituzioni culturali più prestigiose della regione, che custodisce un patrimonio straordinario di fonti e di memorie di storia regionale e locale. Oltretutto, l’Istituto svolge una intensa attività di divulgazione e formazione di alto profilo in proficua sinergia con il mondo universitario e scolastico.
Ricordo inoltre che questa decisione avrebbe conseguenze negative anche a livello provinciale. L’ISLM è infatti associato con la Biblioteca Provinciale di Storia Contemporanea “Ugo Toria”, che la Provincia ospita dal 2016 nella Cartiera Papale e, precedentemente dagli anni ottanta all’interno di palazzo Catenacci. La biblioteca, specializzata in storia contemporanea contiene, attualmente, oltre 18.000 volumi, di cui 10.000 del Fondo della Cattedra ambulante di Agricoltura. Vi sono anche sezioni dedicate alla produzione cinematografica internazionale e un’ampia mediateca.
La cultura non solo costituisce un presidio di democrazia, ma anche strumento indispensabile per la crescita civile, sociale ed economica del nostro Paese. In un momento di emergenza il cui il Covid condiziona pesantemente il nostro sistema culturale, abbiamo pertanto il dovere, come istituzioni, di preservarlo e favorirne la rinascita. E la giunta regionale con questo indirizzo va a ledere un patrimonio di tutti.
Come Presidente della Provincia di Ascoli Piceno, insignita di medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana ribadisco quindi la più netta contrarietà a tale decisone e invito il Presidente e la Giunta Regionale a riconsiderare la questione. E’ comunque mia intenzione impegnarmi in tutte le sedi istituzionali competenti affinché il finanziamento sia ripristinato. Non si può risparmiare qualche spicciolo a spese della cultura