“Esprimo il totale disappunto della Regione Marche per questo modo di
procedere del Governo senza alcun confronto. Le chiusure anche a Natale
penalizzano i cittadini e creno forti disparità”. Queste le parole del
vicepresidente Mirco Carloni a margine della Conferenza delle Regioni e
delle Province autonome che si è svolta stamattina.
“Abbiamo ricevuto questa notte – ha proseguito Carloni – la bozza del
DPCM che non tiene conto delle nostre posizioni, nemmeno quelle
concordate in conferenza delle Regioni. Abbiamo espresso un giudizio
negativo e la nostra contrarietà rispetto alle decisioni del Governo,
che anche a Natale costringe i cittadini a non spostarsi tra Comuni.
Queste posizioni creano forti disparità tra i cittadini, non tengono
affatto conto che in Italia e in particolare in regioni come le Marche,
esistono centinaia di piccole realtà, tanti piccoli Comuni e con una
popolazione spesso anziana che rischia di restare sola e isolata anche
durante le festività natalizie. Verrà impedito ai familiari e ai
congiunti di trascorrere insieme anche il giorno di Natale e quello di
Santo Stefano, si pensi ad esempio a famiglie che vivono a pochi
chilometri di distanza ma in Comuni diversi, a chi non vede da tempo
genitori anziani, a chi ha vissuto settimane in isolamento, a chi vive
in realtà molto piccole. Decisioni che avranno una ricaduta sociale
soprattutto sulle fasce più fragili della popolazione. Riceviamo i
sentimenti negativi rispetto a queste scelte. Questo modo di fare crea
un danno enorme al nostro territorio, dove la penalizzazione sulla
mobilità intercomunale incide fortemente anche dal punto di vista
economico. Siamo entrati in zona arancione ingiustamente – incalza
Carloni – senza alcun preavviso e senza alcuna concertazione con le
autorità centrali, nonostante dati che già cominciavano a stabilizzarsi
e a scendere, come dimostra il calo dell’indice Rt delle ultime
settimane. Sono state danneggiate le nostre attività economiche che
hanno risentito di una stretta calata dall’altro. C’è una totale
mancanza di dialogo. Il confronto è soltanto formale, non c’è nulla di
sostanziale. Quando un Governatore – ha concluso il vicepresidente – o
addirittura tutta la Conferenza fanno delle proposte congiunte,
ragionevoli e calate sui territori, e puntualmente queste proposte
cadono nel vuoto, di fronte a questo modo di procedere ci pare evidente
che il nostro parere, il parere delle Regioni che rappresentano i
cittadini, non interessi a nessuno”.