Il 2020 ha registrato, anche per ragioni purtroppo note, legate al difficile periodo economico e sociale, un considerevole aumento di dissesti societari, spesso culminati nel fallimento di attività industriali e commerciali, soprattutto nel settore manifatturiero, della provincia di Fermo. In un clima di generale attenzione da parte di tutte le principali Istituzioni sulla possibilità di infiltrazioni criminali nel tessuto socio-economico del fermano, sono comunque aumentati i reati societari e fallimentari commessi.
Diretti dalla locale Procura della Repubblica, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria e del Gruppo di Fermo hanno, nel loro complesso, portato a termine oltre 26 deleghe d’indagine loro affidate, con il successivo deferimento a piede libero all’Autorità Giudiziaria di 38 persone, responsabili di altrettante condotte illecite in ambito fallimentare, societario e previdenziale/assistenziale, punite per la commissione di reati in materia di bancarotta fraudolenta patrimoniale aggravata per distrazione, di bancarotta preferenziale in violazione della par condicio creditorum, di false comunicazioni sociali, di omesso versamento delle ritenute previdenziali/assistenziali operate nei confronti dei dipendenti e dovute agli enti competenti.
Le attività di indagine, scaturite da mirati approfondimenti informativi ed investigativi riguardanti procedure concorsuali e fallimentari di società di persone e di capitali, hanno permesso di accertare, nel complesso, una massa fallimentare di beni e denaro per un ammontare di circa 11 milioni di euro in danno ai creditori.
In dettaglio, euro 10.683.771,31 sono riconducibili a condotte distrattive per bancarotta, euro 183.675,00 sono attribuibili a violazione di carattere societario ed euro 21.628,10 sono relative all’omesso versamento di ritenute previdenziali/assistenziali.
In particolare, in uno dei casi in questione i Finanzieri hanno accertato, attraverso accurate ricostruzioni contabili e documentali finalizzate ad evidenziare la reale situazione economico/finanziaria dei soggetti economici coinvolti nelle singole vicende, anche il coinvolgimento di diverse società estere aventi sede in Ungheria, Repubblica di San Marino e Slovacchia, nonché di un istituto di credito della Repubblica di Malta, che avevano concorso con l’amministratore della società alla commissione dei reati.
L’azione ispettiva dei Finanzieri fermani dimostra ancora una volta l’impegno della Guardia di Finanza, coordinata dalla locale Autorità Giudiziaria, a tutela dei mercati e della libera concorrenza e finalizzato ad assicurare l’effettivo recupero di somme frutto di condotte fraudolente, di appropriazioni e di distrazioni di beni societari anche a discapito delle casse dell’Erario.