Martedì 27 Febbraio 2018 alle ore 19,00, al primo piano del palazzo Comunale (sala Corinaldesi), si riunirà la seconda Commissione Consiliare per la trattazione di tre argomenti di particolare importanza per la collettività viste le possibili implicazioni ambientali.
Ad oggi nessuna comunicazione è arrivata sulla possibile diretta radiofonica prevista da un accordo economico tra Comune di Fermo e l’emittente Radio Fermo Uno.
La prima problematica in discussione riguarderà il Piano Antenne ossia l’approvazione di quelle regole da seguire per l’installazione di ripetitori per la telefonia mobile. Inquinamento elettromagnetico e valore degli immobili possono essere influenzati da questo piano che dovrebbe individuare i siti meno sensibili e sottratti alla discrezionalità dei privati. Sempre più persone sono infatti disposte a “cedere” i tetti delle proprie abitazioni o dei propri fabbricati pur di ottenere importanti compensi economici dalle aziende di telefonia.
Si passerà quindi alla discussione della variante al programma di lottizzazione del quartiere S. Michele Lido (così detto Piano Particolareggiato San Michele Terra – PP6), ossia quella porzione di territorio comunale compresa tra la statale adriatica e il percorso autostradale. Con un accordo di programma nel 2008 era stato approvato il piano di lottizzazione in variante al Piano Regolatore Generale che ora si vorrebbe nuovamente modificare.
L’ultima discussione riguarderà la realizzazione di un Biodigestore. Si tratta di una azienda insalubre del costo complessivo di 17 milioni di euro da realizzare presso l’attuale discarica di San Biagio. L’intenzione dei proponenti è quella di estrarre dalla frazione umida dei rifiuti (il così detto umido) un gas che poi con opportuni trattamenti industriali dovrebbe diventare metano da utilizzare per autotrazione o per usi domestici. In questo processo uno dei maggiori problemi è rappresentato dallo stoccaggio della montagna di “digestato” di risulta, ossia quella “frazione” che rimane al termine della lavorazione considerate le altissime concentrazioni di ammoniaca particolarmente pericolose per l’ambiente. Ma a preoccupare, oltre il fatto che questo insediamento industriale si andrebbe ad aggiungere a quello, infinitamente più piccolo, previsto in Zona San Marco alle Paludi ad opera della azienda partecipata CIIP, sono anche le quantità di rifiuti da “utilizzare” e quindi da far transitare sulle strade comunali. L’impianto è infatti dimensionato per un minimo di trentacinquemila tonnellate annue di “umido” che ad oggi non sono ottenibili nemmeno sommando le quantità prodotte dal Comune di Fermo con tutte quelle dei trentanove comuni della provincia di Fermo. Una scelta quindi che appare discutibile in quanto non potrebbe essere presa dal Comune di Fermo e tanto meno da una sua partecipata in house che dovrebbero operare per definizione esclusivamente con e per il territorio comunale (non essendo aziende commerciali). Da ricordare come il Biodigestore è stato uno degli obiettivi della amministrazione precedente, che sembrava definitivamente accantonato con l’uscita di scena del presidente della Asite Fermo srl, dott. Cippitelli. Che cosa è cambiato ?
di Massimiliano Bartocci
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