Questo fine settimana 27 e 28 luglio torna nel centro storico di Monte Urano il FəmFest, primo festival transfemminista intersezionale della regione Marche. L’evento è organizzato da Common Bubble, associazione no-profit dedicata allo sviluppo culturale e professionale del territorio per la rigenerazione urbana, sociale, artistica e tecnica della comunità locale. Il FəmFest è un festival di due giorni nei quali si affrontano argomenti in ottica transfemminista intersezionale tramite laboratori, tavole rotonde, presentazioni di libri e performance artistiche tenute da ospitə provenienti da tutta Italia. Un weekend all’insegna di cura, dialogo, riflessione e festa a cui partecipano persone di diverse generazioni e sostrati culturali. Il tutto nelle tre piazzette e la biblioteca comunale del centro storico di Monte Urano: spazi raccolti, che si prestano alla condivisione di idee; vicini tra loro, così da poter essere attraversati senza fatica; e soprattutto risorsa secolare del nostro territorio da riscoprire e riabitare come spazi di condivisione e fulcro della vita paesana.
Il tema trasversale dell’edizione di quest’anno è il racconto, inteso come strumento trasversale di connessione e comprensione. L’obiettivo è decostruire saperi e conoscenze in ottica transfemminista con un pubblico diversificato, avvicinando tra loro molteplici realtà e sottolineando sempre le necessità del territorio locale. L’attenzione è rivolta all’atto
universale di raccontare storie, per costruire un racconto plurale e collettivo che rifletta l’intersezionalità del transfemminismo. Si alternano storie provenienti da posizioni ed esperienze diverse, per dare voce anche alle realtà meno potenti, spesso silenziate dai discorsi dominanti.
Si inizia questo sabato pomeriggio alle 15.30 con il discorso di apertura seguito da un confronto sulla storia del (trans)femminismo marchigiano tra Donne di Mondo e Liberə Tuttə, due collettivi femministi locali appartenenti a generazioni diverse. La giornata prosegue con la presentazione del libro “Prima che chiudiate gli occhi” di Morena Pedriali Errani, attivista per i diritti Sinti e Rom; e con un talk dedicato al racconto del territorio palestinese tenuto dalle attiviste Yasmin Dabash e Hind Abushkhadim, a cui seguirà un concerto di musiche originali del musicista palestinese Tareq Abu Salameh. Il programma serale di sabato prevede una conversazione/performance di Slam Poetry sul poliamore, un concerto di musica rap e un dj set finale.
Domenica si inizia alle 16 con un talk tenuto da Marianna the Influenza e Stefania N’Kombo José Teresa, le quali rifletteranno sui bias colonialisti delle narrative mediatiche più tradizionali. A seguire Beatrice Gnassi, Marta Migliosi e Margherita D’ignazio presentano il libro “Felicemente seduta” di Rebekah Taussig, tramite il quale affrontano il tema dell’abilismo. L’ultimo panel di domenica è tenuto da La Perdigiorno, libreria indipendente di Porto S. Giorno, e Libera Scuola Diffusa, incubatore di percorsi dal basso a Lido Tre Archi che dialogheranno di pedagogia dal basso, raccontando il valore della narrazione all’interno di contesti dove analfabetismo e povertà educativa generano un stato di mutismo sociale. Il programma serale di domenica prevede una lezione/spettacolo sulla figura della Sibilla Appenninica tenuta da Tea Fonzi e un dj set finale. In parallelo al programma di panel e spettacoli, la biblioteca comunale ospita tre laboratori : sabato 27 laboratorio di auto-narrazione alle 17.30; domenica 28 laboratorio di Slam Poetry alle 15.30 e laboratorio di (auto)rappresentazione video-fotografica alle 18.00. Il Common Bubble e tuttə lə suə volontarə nascono e vivono della necessità di creare spazi sicuri di crescita mutuale in una società che molto spesso divide e allontana. Questi spazi, sia fisici che culturali, si nutrono dell’azione volontaria e solidale dei singoli e della comunità, dei collettivi e delle persone che li supportano e finanziano. Per questo, l’associazione invita la comunità a partecipare e costruire insieme un ambiente di scambio, gioia e attenzione reciproca.