Il turismo estivo spinge l’artigianato locale di qualità
“Le nostre produzioni sono attrattori da valorizzare”
Le Marche continuano ad essere tra le mete che brillano in fatto di accoglienza e di consistenza di imprese artigiane nei settori interessati da domanda turistica. Come di consueto, Confartigianato presenta il suo report sull’economia dei settori legati al turismo estivo, mettendo in risalto la forte vocazione delle attività regionali.
A livello nazionale, Confartigianato sottolinea come il 2023 sia stato l’anno di record per le presenze turistiche in Italia totali e di turisti stranieri dall’inizio delle rilevazioni nel 1990: secondo la rilevazione dell’Istat del movimento dei clienti negli esercizi ricettivi, le presenze totali sono state 446 milioni, di cui 232 milioni degli stranieri (52,0%) e 214 milioni di italiani (48,0%), che hanno però toccato il picco nel 2019. Nel 2023 le presenze crescono dell’8,3% su base annua.
Per quanto riguarda le presenze a livello regionale, le anticipazioni di Istat e Ministero del turismo mostrano nel 2023 un aumento in tutti i territori rispetto al 2022, anche nelle Marche (con lo 0,6%): sebbene il nostro dato regionale rappresenti una delle crescite meno significative nel Belpaese, va comunque aggiunto che le Marche sono tutt’ora la quarta regione in Italia per peso dell’artigianato interessato dalla domanda turistica.
Andando proprio nel dettaglio di questo valore, a livello provinciale l’artigianato a vocazione turistica mostra anche quest’anno a Fermo la seconda incidenza più alta a livello nazionale, con un 30,9% sul totale e 1.734 imprese artigiane attive nei settori a domanda turistica. Seguono Macerata al 19,5% (resta ventunesima provincia in Italia), con 1.761 imprese e Ascoli Piceno al 16,4% (in salita dalla cinquantunesima posizione alla quarantasettesima), con 818 imprese registrate. Tutti e tre i territori registrano comunque una flessione sul numero di imprese artigiane di riferimento attive (al I trimestre 2023 erano a Fermo 1.793, a Macerata 1.802 e ad Ascoli Piceno 864) e questa curvatura è sintomatica di un delicato periodo per il tessuto produttivo locale e nazionale.
Nella composizione delle imprese artigiane registrate, nel Fermano i numeri maggiori arrivano dal comparto Abbigliamento e Calzature (70,9% del totale) seguito da agroalimentare (11,7%), altre attività manifatturiere e dei servizi e ristorazione (entrambi al 7,5%). Quindi, Macerata: abbigliamento e calzature (43,7%), agroalimentare (18%), altre attività manifatturiere e servizi (17,7%); Ascoli Piceno: agroalimentare (29,1%), abbigliamento e calzature (20,9%), altre attività manifatturiere e dei servizi (21,1%).
Come commenta Riccardo Golota, Responsabile comparto Turismo di Confartigianato interprovinciale, “il tradizionale turismo pendolare si è andato man mano ad integrare con un turista che alloggia più giorni nel territorio e che rimane anche legato all’offerta di prodotti artigiani. Il Fermano ne è un grande esempio e modello nazionale. Il turista, oltre alle bellezze naturalistiche e alle città d’arte, ha anche il piacere di ricercare un’azienda artigiana capace di fargli scoprire un’eccellenza e una produzione da riportare poi a casa come ricordo del territorio. Questo valore sicuramente è caratterizzante delle nostre Marche e l’Associazione punta a valorizzarne le peculiarità, convinta nel grande potere attrattivo di questa domanda”.