Il centro sociale di Villa Vitali, con il suo gruppo di lettura, ha organizzato per mercoledì prossimo un nuovo evento culturale legato al tema del libro. Protagonisti dell’incontro saranno Musa Darboe e Francesco Moglianesi, autori del romanzo “La prima goccia”, un progetto editoriale che li sta portando in giro per le Marche e anche fuori regione, perché dopo una recentissima trasferta in terra veneta saranno sabato 6 maggio a Roma, ospiti del Municipio Roma II e dell’Associata, associazione romana che riunisce un folto numero di giovani. L’appuntamento, a ingresso libero, è per stasera mercoledì 3 maggio al centro sociale di Villa Vitali di Fermo alle ore 21.15 in viale Trento. Il libro è già stato presentato a Fermo, sia alla Fattoria Sociale Montepacini che nelle scuole, ma continua a suscitare grande interesse “tanto che abbiamo deciso, come gruppo di lettura, di chiedere all’editore Carlo Pagliacci, che fa parte del nostro circolo, di organizzare questo nuovo incontro con l’autore, stavolta addirittura due, e di farlo in presenza, quando Musa Darboe fosse ritornato in Italia” sottolinea Cinzia Centanni, che del circolo fermano è una delle più attive promotrici.
Il libro racconta una storia di migrazione e accoglienza in Italia, e specificamente nelle Marche, e il desiderio di un ragazzo di realizzare il suo sogno di libertà nonostante i sacrifici e il dolore del viaggio lungo il deserto del Sahara e il Mediterraneo. “Io ho messo il contenuto, Francesco la forma narrativa” dichiara Darboe, il ragazzo del Gambia fuggito dalla dittatura del colonnello Jammeh, oggi ormai un uomo che vive a Stoccolma per proseguire il suo progetto di vita. “Ho voluto raccontare la mia storia perché sia di stimolo a capire come possa essere possibile un percorso diverso dalla disperazione e dal dolore. Certo, ho vissuto momenti difficili e tristi, la perdita di tanti amici che non ce l’hanno fatta ad approdare in Italia e che sono morti durante il viaggio o sono dovuti tornare indietro, il pregiudizio, la distanza dai miei familiari… Ma c’è anche un’altra realtà, quella di un’accoglienza umana, leale, comprensiva, quella che può costruire un futuro e un ponte tra culture diverse per far sì che tanti di noi che sono venuti qui possano trovare gli strumenti per tornare nel proprio paese d’origine e svolgervi un ruolo di crescita. La Fattoria Sociale Montepacini ne è uno straordinario esempio. Il mio sogno” conclude Darboe, “è diventare avvocato e difendere i diritti dei miei concittadini in Gambia, oggi finalmente libera dalla dittatura”.