Unire architettura e botanica, la bellezza ed il fascino delle strutture esistenti con le essenze arboree, valorizzare l’area sotto molteplici aspetti. Ribalta domenica scorsa per il Parco di Villa Vitali di Fermo, nel corso di un convegno a Pesaro, organizzato dal locale Garden Club in occasione della Giornata del Giardino, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, che ha visto protagonisti ben sette giardini storici delle Marche, di cui tre pubblici, fra cui quello di Fermo e quattro privati che lo scorso anno hanno partecipato e sono stati ammessi a finanziamento di un bando Pnrr riservato a questo tipo di parchi.
Il progetto mira a restituire alla città un Giardino Storico di pregiata bellezza, che verrà restaurato nei suoi elementi originari, attraverso l’integrazione di architettura e natura, arricchito di nuove funzioni e capace di generare servizi ecosistemici e culturali per l’intera città.
Un recupero architettonico, botanico e funzionale del parco di Villa Vitali i cui lavori, coordinati dall’Ufficio Tecnico Comunale, sono in corso. Un progetto composito, su più livelli, che prevede ad esempio il recupero dell’ ”ex serra fredda”, ovvero la serie di colonne che sostengono archi a sesto acuto, che conserverà l’esistenza del sistema di piante rampicanti e vaserie su lato ovest del Parco e la cosiddetta “serra calda” (chiamata così perché anticamente era utilizzata come ricovero per le piante esotiche nella stagione invernale), che sarà destinato alle funzioni di gestione del Parco, di prima accoglienza, informazione al pubblico e che consentirà, attraverso sistemi didattici analogici e digitali, l’approfondimento scientifico del contenuto culturale del parco, di natura botanica, ma anche storico, artistico e archeologico.
Al progetto di recupero del Parco di Villa Vitali nel giugno 2022 è stato riconosciuto il finanziamento di 2 milioni di euro del PNRR a seguito della partecipazione ai relativi bandi del MIC (Mistero della Cultura), cui si sono aggiunte altre risorse per il fatto che la gara è stata avviata prima della fine del 2022.
Il parco di Villa Vitali è l’unico esempio di giardino dell’800 presente in città e aperto al pubblico. Si trova in uno dei quartieri a più alta densità di Fermo e costituisce una risorsa importante dal punto di vista sociale ed ambientale. Il complesso è divenuto proprietà del Comune di Fermo nel 1977.
Alla progettazione per il recupero del Parco di Villa Vitali hanno lavorato tecnici esterni, il dott. Manuel Tiburtini e il dott. Mario Piersantelli che hanno curato la parte botanica e naturalistica, l’arch. Paolo Santarelli per la progettazione definitiva. Tutti e tre hanno relazionato domenica a Pesaro (il lavoro si è avvalso anche della collaborazione del Perito Nazzario Soccia e del geologo Savino Salvetti, dell’ing. Francesco Orsini del Comune di Fermo per l’efficientamento energetico e di Atlantico spa per la predisposizione della documentazione).
“Questo progetto è un virtuoso esempio di integrazione del valore storico, naturalistico e culturale del parco in un contesto che vede anche la storica arena e la vicina scuola – ha detto il Sindaco Paolo Calcinaro. I lavori di recupero di Villa Vitali con risorse Pnrr la faranno tornare centrale per cittadini, famiglie, visitatori e scuole. Va sottolineato il riconoscimento di questo finanziamento a questo parco cittadino, fra i tre soli pubblici delle Marche e su 100 in Italia”.
“Questo progetto mette anche in evidenza la sinergia e collaborazione fra i settori del Comune di Fermo ed i progettisti che in modo univoco lavorano per far rivivere questo luogo secondo questa nuova progettualità. Progetto che, nonostante le trasformazioni nel tempo del Parco, è stato ritenuto, proprio per le grandi potenzialità, meritevole di recupero e riqualificazione” – ha detto l’assessore ai lavori pubblici Ingrid Luciani.
“Un luogo in cui convivono, arte, storia, cultura e ambiente e che potrà rivivere grazie a diversi obiettivi che il progetto si pone, fra cui ad esempi la conoscenza e lo studio del luogo grazie alle attività laboratoriali nell’ex serra calda” – ha aggiunto l’assessore alla cultura Micol Lanzidei.
“Conciliare l’aspetto storico con quello botanico è una delle finalità di questo recupero e la risorsa ambientale sarà uno dei motivi in più per visitarlo, apprezzarlo e conoscerlo meglio” – ha detto l’Assessore alle Politiche Ambientali Alessandro Ciarrocchi.