Nell’assemblea dei balneari marchigiani di questa mattina 4 aprile presso la sede di Confcommercio Marche Centrali in Ancona è stata chiesta l’emanazione, senza ulteriore indugio, di una legge che effettui un corretto bilanciamento fra concorrenza e diritti dei concessionari attualmente operanti. Una maggiore concorrenza è aumentare le aziende non sostituire i titolari di quelle esistenti.
L’Europa non è solo mercato ma la patria del diritto: da quello al lavoro alla proprietà aziendale; dalla tutela del legittimo affidamento alla salvaguardia delle piccole imprese. Le leggi non le emanano i giudici ma il Parlamento: lo stesso rivendichi la propria funzione legislativa in materia.
Serve una riforma organica che tuteli gli operatori; che incentivi gli investimenti attualmente impediti dalla incertezza; che riveda i canoni attualmente ingiusti nell’ambito di un generale riordino del costo tributario delle concessioni (IVA, TARI, Imu, ecc.); che semplifichi la governance evitando sovrapposizioni di competenze fra Enti pubblici. Lo Stato non tradisca le migliaia di famiglie che hanno avuto l’unico torto di aver creduto nelle sue leggi. Tutte le Istituzioni difendano un modello di balneazione attrezzata che il Mondo ci invidia.
La politica eviti di utilizzare la questione balneare per polemiche strumentali magari con falsità come l’inesistente suo inserimento nel PNRR. Tutti (dalla politica ai mezzi di informazione; dai giudici al mondo accademico) affrontino la questione balneare con equilibrio, senso di responsabilità e spirito di verità.
Si dia serenità a migliaia di famiglie che si accingono a fornire servizi di eccellenza che costituiscono patrimonio non solo economico ma anche identitario del Paese. All’assemblea è intervenuto anche il Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli che ha con forza e determinazione affermato la vicinanza della Regione alla categoria.