Dalla coordinatrice provinciale di Fermo Sinistra Italiana, Sabrina Isidori, riceviamo e pubblichiamo:
“Più che sconcerto, ci ha causato una certa tristezza apprendere – attraverso i TG regionali e le testate locali e nazionali – il divieto di rappresentare, per le scuole del Comune di Fermo, se non nella forma concertistica, la versione rivisitata e attualizzata de “La Traviata” di Giuseppe Verdi.
L’opera originale, già nel 1853, sollevò lo scandalo ipocrita dei perbenisti: Violetta è una prostituta, ama in maniera pulita, invece. La sporcizia è in certe persone socialmente molto inserite, lei paga ogni prezzo, è indifesa e pura, vittima ella stessa dei pregiudizi che socialmente la pongono ai margini. È un’opera rivoluzionaria. Nella trasposizione moderna dell’opera – firmata dal giovane regista 29enne Luca Baracchini vincitore, su 50 selezionate, di un concorso per la regia riservato agli under 35 – Violetta è anche transgender, in lotta quotidiana con la sua identità sessuale e i sensi di colpa.
La censura di quest’opera, oggi come allora, nasconde forti pregiudizi, oscurantismo e ipocrisia; si impedisce ad adolescenti che scoprono la propria sessualità, che spesso navigano in rete senza filtri, di attuare, attraverso le scuole, percorsi di crescita consapevole.
Fortunatamente i ragazzi di oggi si dimostrano più aperti a queste tematiche di quanto alcuni adulti possano ritenere; e sicuramente molto più capaci di riflettere e ragionare, di certi amministratori che, sempre più, su questioni rilevanti si rivelano piccoli piccoli. A differenza, per esempio di quelli di Fano, che hanno saputo cogliere il senso dell’opera e l’opportunità di crescita collettiva che essa – al di là di valutazioni estetiche, sempre diverse e legittime – poteva rappresentare. Colpisce, tra l’altro, la solitudine autoreferenziale con cui la giunta comunale ha assunto la decisione; senza confrontarsi con dirigenti scolastici o insegnanti.
Un’occasione persa e, purtroppo, una ulteriore dimostrazione che il governo della città, per questa maggioranza, coincide con le piste di ghiaccio, con le festicciole di paese e con l’evitare sistematicamente le questioni reali.”