Si sposta dalle Marche al Governo l’azione legale avviata dal Tetraplegico marchigiano che ha chiesto di accedere al suicidio assistito. Mario (nome è di fantasia), 43enne tetraplegico da 10 anni, dopo aver denunciato l’Asl delle Marche per omissione di atti d’ufficio con riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale su caso Cappato/Dj Fabo e come disposto dal Tribunale di Ancona. Ieri ad un anno dalla richiesta alla struttura pubblica sanitaria di verifica delle proprie condizioni di salute, Mario, tramite il suo collegio difensivo, ha inviato una lettera di messa in mora e diffida ad adempiere al Ministro della Salute Roberto Speranza e alla Ministra della Giustizia Marta Cartabia, mettendo a conoscenza anche il presidente del Consiglio Mario Draghi. Mario ha chiesto che il Governo attivi tutti i poteri di cui è titolare per attuare il suo diritto a poter accedere legalmente al suicidio assistito già sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale numero 242/2019.
“Mario ha deciso di rivolgersi al Governo affinché ripristini la legalità violata da un’ inerzia delle istituzioni competenti. Il Governo ha il potere di attivarsi in sostituzione di tali istituzioni nel caso di mancato rispetto del diritto, dunque ha il dovere di farlo”, ha dichiarato Filomena Gallo, co-difensore di Mario e segretario dell’Associazione Luca Coscioni. “Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale siano immediatamente esecutive, applicabili dal giorno successivo alla loro pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e in questo caso dal 28 novembre 2019, Mario è stato costretto ad attivarsi sia a livello giudiziale che stragiudiziale per chiedere il riconoscimento di un diritto già riconosciuto e affermato dalla Corte Costituzionale che non necessitava di ulteriori atti affinché divenisse fruibile”