L’azienda di trasporti pubblici del fermano sempre più green: un polmone verde per catturare CO2, bilancio di sostenibilità e impegno a migliorare il parco bus.
Steat, l’azienda dei trasporti pubblici del fermano, presenta venerdì pomeriggio a Monte Cacciù una storia di sé totalmente inedita. È la storia di un bosco extraurbano, tra Fermo e Porto San Giorgio, di circa 12 ettari di superficie, ricco di specie arbore e praticamente incontaminato da decenni, e di cui è proprietaria in virtù di una cessione dell’allora Provincia di Ascoli Piceno. Uno spicchio di terra a ridosso del mare, tra campi di grano e oliveti, con ampi e scenografici sentieri che l’attraversano, luogo ideale per diverse specie di animali, cinghiali e fagiani, lepri e farfalle, gufi e caprioli…
Oggi questo bosco viene riscoperto con l’idea di valorizzarlo e restituirlo alla fruizione dei cittadini: “un’azienda di trasporti pubblici – sottolinea il Presidente STEAT, Fabiano Alessandrini – viene considerata come un mero collettore di CO2 nell’atmosfera. Noi, oltre ad aver intrapreso da tempo la scelta di migliorare il parco bus investendo su veicoli ad alimentazione ecosostenibile, stiamo lavorando all’adozione del bilancio di sostenibilità, primo esempio nelle Marche nel settore dei trasporti pubblici, e alla riprogettazione di un’area verde, il bosco per così dire ritrovato, strategica per le città di Fermo e Porto San Giorgio e che, opportunamente gestita, potrà rappresentare uno straordinario spazio di rigenerazione fisica e spirituale e compensare, almeno in parte, l’emissione di CO2. L’adozione di una filosofia sempre più green è nel nostro DNA, e lo dimostriamo con i fatti”. Il bosco è il luogo ideale per passeggiate, pic nic, attività fisiche e meditative, ma anche per laboratori scolastici e piccole escursioni ed anche, perché, no, per percorsi avventura. “Pensiamo anche al forest bathing, di cui si fa un gran parlare ma che, sostanzialmente, sintetizza il rapporto che dovremmo avere con la natura: rispetto e fruizione conservativa e consapevole. Ecco, quel che ci proponiamo con il bosco di Monte Cacciù è di farne esempio di buona gestione offrendo la possibilità, con modalità che stiamo valutando, di poterne fruire in modo sano, intelligente, responsabile”.
Venerdì pomeriggio i vertici della Steat, in primis il presidente Alessandrini, s’incontreranno a Monte Cacciù con alcuni esperti, tra cui Carlo Francalancia, già professore di botanica dell’Università di Camerino e l’agronomo Lorenzo Granchelli, proprio per ragionare insieme sulle opportunità che questa area verde può offrire al territorio. Interverranno anche il sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, la presidente della provincia di Fermo, Moira Canigola, l’assessore regionale ai trasporti, Guido Castelli.