Primo passo verso il ripristino completo di due infrastrutture importanti per l’entroterra piceno. Si tratta della strada provinciale numero 65 Roccafluvione-Palmiano e della 184 “Tavernelle”, che collega Palmiano con il valico di Croce di Casale, attualmente chiusa a causa di smottamenti, cedimenti e frane del terreno che hanno ostruito l’intera carreggiata.
L’Ufficio Speciale Ricostruzione, nel ruolo di soggetto attuatore, ha infatti approvato il Documento di indirizzo alla progettazione di queste strutture viarie che servono gli abitanti di Roccafluvione e Palmiano garantendo gli spostamenti verso Ascoli ma anche da e verso i comuni limitrofi come Comunanza e Venarotta, e che assume ancora più valenza se letto nell’ottica di un territorio a forte rischio spopolamento, soprattutto nei piccolissimi centri.
Vale la pena di ricordare, infatti, che Palmiano è il comune più piccolo della provincia coi suoi circa 150 abitanti.
«Si tratta di un intervento ricompreso nel nuovo piano delle opere pubbliche fortemente voluto anche dal presidente della Regione Francesco Acquaroli – spiega il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Guido Castelli -. Un piano attraverso cui siamo riusciti ad intervenire sulla viabilità minore ma essenziale per garantire i collegamenti alle frazioni e ai borghi dell’entroterra, e che a sua volta fa parte del grande programma da 2,8 miliardi che mira a riattivare l’Appennino centrale colpito dal sisma attraverso il miglioramento delle infrastrutture».
Finanziato dall’ordinanza commissariale numero 137 del marzo 2023, che ha trovato copertura economica per 2,5 milioni, l’intervento ha come obiettivo la riapertura al transito veicolare della 184 e un’adeguata rete di collegamento viario, in particolare tenendo presente la funzionalità della provinciale 65, creando collegamenti più funzionali e sicuri nel rispetto delle risorse ambientali e dello sviluppo socio-economico dei territori interni colpiti dal sisma del 2016/2017.
Tra le criticità principali individuate sui due tratti c’è una serie di cedimenti e dissesti sulla pavimentazione che non garantisce adeguati standard di percorribilità per l’utenza. Ove possibile, l’intervento si concentrerà anche sul ridimensionare la piattaforma stradale, sempre per garantire una migliore fruibilità.
Dopo questo primo ma importante passo, l’iter prevede l’affidamento dei servizi di progettazione di fattibilità tecnico-economica ed esecutiva, prodromico all’affidamento dei lavori.